Dal “mamma mia” di Gigante ai gesti di Fognini e… Messi: le reazioni ‘italiane’ nello sport

(Adnkronos) –
Il “mamma mia” di Matteo Gigante sta facendo il giro del mondo. Il tennista azzurro ha battuto, nel secondo turno del Roland Garros 2025, il greco Stefanos Tsitsipas, numero 20 del mondo, in quattro set avanzando così, un po’ a sorpresa, nello Slam parigino. La vittoria del romano, che nel ranking Atp occupa al momento la posizione 167 e che arrivava dalle qualificazioni, è stata accolta con entusiasmo da tifosi e appassionati di tennis, ma in molti si sono soffermati sulla sua esultanza. Appena trasformato il match point con cui è volato al terzo turno del Roland Garros infatti, Gigante ha allargato il sorriso e unito le mani ‘a pigna’, nel più italiano dei gesti possibili. Il suo modo per dire “ma è successo davvero?”, un misto di incredulità ed esultanza. Il gesto non è nuovo nel mondo dello sport, usato sia per celebrare gol o punti incredibili, sia per mostrare dissenso e sorpresa verso una decisione arbitrale, ed è diventato simbolo dell’italianità nel mondo. All’estero è riconosciuta infatti la tendenza a gesticolare degli sportivi italiani, perfetta rappresentazione di un popolo che fatica a mascherare le proprie emozioni. Proprio il gesto riprodotto da Gigante a Parigi era diventato celebre grazie a Lionel Messi. Il fuoriclasse argentino, durante uno Juventus-Barcellona di Champions League, aveva guardato l’arbitro e unito le dita verso l’alto scuotendo la mano avanti e indietro. Un gesto piuttosto esplicito per esprimere la propria sorpresa quando Marciniak, direttore di gara di giornata, gli fischiò un fallo di mano su cui non si trovava d’accordo, e che è diventato rapidamente un meme sul web. Lo stesso gesto è stato più volte protagonista degli Europei 2020, ma giocati nel 2021, e vinti proprio dall’Italia. Barella, Verratti, Immobile e praticamente tutta la Nazionale azzurra ha reagito così a decisioni arbitrali che giudicavano quantomeno opinabili, ma non solo. Il centrocampista del’Inter, ad esempio, è uno dei più ‘espliciti’ in campo: allarga le braccia, scuote la testa, sbarra lo sguardo, si mette le mani tra i capelli. Un ‘esempio’ seguito anche dai più giovani. Quando Matteo Prati, centrocampista del Cagliari, venne espulso durante la finale del Mondiale Under 20 del 2023, poi persa dall’Italia contro l’Uruguay, mette le mani davanti alla bocca, proprio come Cesare Casadei, mediano del Torino, accanto a lui, poi le unisce in preghiera e apre i palmi verso l’arbitro, alzando le braccia per discolparsi. E così come i giovani calciatori seguono i propri idoli, anche i tennisti azzurri stanno crescendo con l’esempio dei più grandi. Tutti loro hanno negli occhi le reazioni sempre molto veementi di Fabio Fognini, che agli Internazionali d’Italia ha annunciato che l’edizione 2025 sarebbe stata l’ultima della carriera. Iconica la sua protesta contro l’arbitro Pascal Maria, che nel Wimbledon 2013 ‘osò’ chiamargli fuori una pallina che Fognini aveva visto sulla linea. Fabio alzò le braccia al cielo, cadde a terra e lasciò andare la racchetta, poi si avvicinò al giudice di sedia e gli disse “ma non è vero ha preso il gesso Pascal!”, scatenando le risate del pubblico. Quando sei anni dopo il tennista ligure vinse una ‘maratona’ contro Frances Tiafoe, trionfando in cinque set sempre nello Slam londinese, si rivolse al pubblico unendo le mani ‘a becco’ e facendo il gesto “parlate, parlate”, un altro segno distintivo tutto italiano. Poi agitò le braccia come un direttore d’orchestra mentre tutto lo stadio intonava il classico “PoPoPoPoPoPoo”, un coro che, da appropriazione culturale, ormai accompagna e gli sportivi italiani in giro per il mondo. —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)