Denuncia sale da ballo: noi chiusi e i social inondati di cene con dj set

Denuncia sale da ballo: noi chiusi e i social inondati di cene con dj set
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“I social e stampa sono inondati dalle ‘cene con dj set’ in beffa alla nostra situazione”

La denuncia arriva dal Sindacato Italiano Locali da Ballo – Silb, dove il settore è ancora una volta messo in ginocchio dal decreto Festività che a discoteche e sale da ballo impone la chiusura totale fino al 31 gennaio.

<<Le discoteche chiuse e il resto degli esercizi non adibiti al ballo aperti e liberi di fare ciò vogliono affermano dal Silb -. I nostri locali sicuri, presidiati, con dimensioni che potevano garantire distanziamenti sono stati chiusi senza alcun preavviso.

E i social e stampa sono inondati dalle “cene con dj set” in beffa alla nostra situazione. Il Governo come la risolve? Gli Organi di controllo come rispondono? L’opinione pubblica cosa se pensa – chiede l’associazione leader del settore dell’intrattenimento diurno e notturno nazionale -?

Noi di nuovo con 3000 imprenditori disperati e addetti ai lavori a casa e loro a promuovere feste danzanti e cotillon fino a mattina>>.

Alla protesta del sindacato anche alcuni associati: <<Prenderemo provvedimenti a costo di fare noi da ronda e sporgere denuncia. Almeno che il nostro sacrificio non venga vanificato da questa evidente presa in giro!>>.

Già al momento della firma del decreto legge il Silb non aveva “digerito” i tempi e il mancato annuncio di aiuti.

<<Il vero scandalo non è la chiusura. Il vero scandalo è che si annuncino chiusure, anche repentine, ma non si parli minimamente di ipotesi di ristoro – dichiaravano i vertici del sindacato -.

Nessuno chiede numeri e date precisi: è una situazione di emergenza, si deve agire in tempo reale. Ma concettualmente dovrebbe diventare automatico che se chiudi per legge dei settori, altrettanto per legge devi subito pensare a delle misure che almeno in minimissima parte li aiutino a reggere il danno subito.

Un danno subito per colpa di nessuno, se non del destino e della pandemia che imprevedibilmente muta>>.

E ancora una volta, mentre altri settori, potenzialmente concorrenziali, sono aperti, discoteche e sale da ballo restano al palo.

 

G. D.