Dalla parte di cinghiali e maiali, interviene la Rete dei santuari animali liberi

Dalla parte di cinghiali e maiali, interviene la Rete dei santuari animali liberi
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Peste suina in Liguria e Piemonte, sale la protesta per fermare gli abbattimenti

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L’associazione la Rete dei santuari si sta mobilitando per organizzare una protesta contro le decisioni della Regione Liguria per contrastare la peste suina africana, che prevede l’uccisione di maiali e cinghiali.

Ospitiamo l’intervento di Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete.

<<Una malattia terribile, ma i provvedimenti per fermarne la diffusione sono, se possibile, più spaventosi, crudeli e insensati. Per noi che sempre accogliamo e portiamo in salvo nei nostri rifugi maiali e cinghiali da ogni tipo di orrore, dal macello, dai sequestri, dalla caccia, l’ordinanza della Regione Liguria è inaccettabile.

Nella zona rossa anche tutti gli animali sani saranno uccisi, tra i quali i ‘nostri’, ospiti di rifugi, privati e famiglie. Non staremo a guardare – prosegue la coordinatrice -. Non permetteremo che vengano abbattuti individui ai quali abbiamo promesso la libertà.

Tutti eccetto quelli all’interno degli allevamenti intensivi. Sarà un vero sterminio per tutelare gli allevamenti e gli interessi di una filiera.

E se anche la peste dovesse ridurre in cenere gli allevamenti, gli allevatori riceveranno i ristori, pagati con i nostri soldi, per rimettere in piedi fabbriche di sfruttamento e morte, dove gli animali, troppo spesso maltrattati, vivono stipati gli uni sugli altri – conclude d’Angelo -, trasformando qualunque virus in una bomba a orologeria>>.

 

G. D.