Progetto eolico “Bric Cian de Vache” parere negativo del Parco Beigua

Progetto eolico “Bric Cian de Vache” parere negativo del Parco Beigua
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Il progetto riguarda una area che si trova nei Comuni di Stella e Albisola Superiore

Bric Cian de Vache

– Il presidente del Parco Beigua, Daniele Buschiazzo, ha preso carta e penna ed ha scritto al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, a Regione Liguria, alla Provincia di Savona ed ai Comuni di Stella e Albisola Superiore, a riguardo del progetto eolico “Bric Cian de Vache” e relative opere, dando il parere negativo dell’Ente.

<<Pur non essendo all’interno dei confini del Parco del Beigua, si trova nel cuore del biocorridoio Alpi-Appennini e all’interno di una Rete Ecologica ligure composta da numerose “Zone Speciali di conservazione, “Aree protette provinciali”, “Siti della Rete natura 2000” e corridoi per l’avifauna (tra l’altro in questo caso ci troviamo sul corridoio che arriva al valico di Giovo Ligure e alla Foresta della Deiva nel Parco) – scrive Buschiazzo -.

Nel Savonese si sta verificando un sovraffollamento progettuale di impianti eolici con conseguenti e più frequenti interferenze sugli equilibri ambientali ed un aumento del consumo del suolo.

Innanzitutto, a proposito di consumo del suolo, si osserva in questo particolare caso, che i crinali interessati dalla nuova viabilità, si presentano con una acclività con percentuali dal 36 al 75% per cento, specie nelle aree che si avvicinano al crinale e nei versanti interessati dalla nuova viabilità. Con la nuova carreggiata, che avrà una larghezza media di circa 8 metri e pendenze che per ben che vada andranno dal 10 al 12%, si dovrà operare uno sbancamento eccessivo che ridurrà gli habitat naturali – prosegue il presidente del Parco Beigua -.

Non sono presenti gli impatti sulle reali previsioni di nuovi scavi relativi alla prevista nuova viabilità ed alla realizzazione delle enormi piazzole. Inoltre, la realizzazione di un imponente campo eolico andrebbe pertanto a intaccare il delicato equilibro idrografico presente nell’area, compresi gli acquiferi presenti, senza contare che poco sopra l’area individuata per l’ipotesi di realizzazione dell’impianto eolico vi è l’area carsica di Stella San Bernardo, censita dalla Legge Regionale 6 ottobre 2009 n. 39.

L’impatto delle opere a progetto è molto alto anche per problematiche collegate al dissesto idrogeologico con elevati costi ambientali rispetto ai benefici che l’impianto eolico potrebbe comportare.

Nell’area sono presenti alcune specie di elevato valore conservazionistico a livello europeo – prosegue -, soprattutto legati alla chirotterofauna e all’avifauna. Per esempio, sono presenti, Rinolofidi, Barbastella barbastellus, Myotis blythii e Myotis Myotis, che presentano uno status di conservazione non favorevole e sono inseriti nell’allegato II direttiva 92/43/Cee.

Di qui passano molte delle specie di avifauna che migrano attraverso il valico del Giovo. Sono segnalate 136 specie di uccelli tra nidificanti (70 specie) e presenti durante i movimenti migratori (66 specie). Queste costituiscono il 23% di quelle presenti in Liguria (Baghino et al., 2011). Delle specie segnalate 26 sono inserite nell’Allegato I della direttiva 2009/147/CE, di cui 6 si riproducono in maniera certa nell’area indagata o nelle sue immediate vicinanze (falco pecchiaiolo, biancone, succiacapre, tottavilla, magnanina e averla piccola). Le altre sono state osservate durante i movimenti migratori.

Per quanto riguarda lo status di conservazione europeo 5 specie sono considerate quasi minacciate e 3 vulnerabili, di cui due nidificanti (tortora selvatica e passera d’Italia). L’area del parco eolico intercetta una rotta migratoria, con direzione sud-est/nord-ovest, individuata presso gli aerogeneratori AGO5 e AGO2, come ha sottolineato la Regione Liguria nelle sue osservazioni.

L’area ovviamente è in un corridoio che porta al Valico del Giovo, ma anche alla Foresta dell’Adelasia e alla Foresta della Deiva (quest’ultima gestita dal Parco del Beigua), e l’ipotesi di un impianto eolico avrebbe sicuramente impatti negativi.

Un parco eolico a Cian di Vache avrebbe un effetto barriera con conseguenze anche sull’area protetta. Tanto più che ci troviamo già quasi di fronte ad una barriera invalicabile con un unico varco ancora aperto (quello di Cian di Vache, appunto). Infatti, abbiamo questi parchi eolici già realizzati o autorizzati intorno:

  • Il Parco eolico di Stella Bric Burdone costituito da 4 aerogeneratori, realizzato;
  • Il Parco eolico Cascinassa costituito da 5 aerogeneratori, realizzato;
  • Il Parco eolico Cima della Biscia costituito da 6 aerogeneratori, realizzato;
  • Il Parco eolico Monte Greppino costituito da 6 aerogeneratori, realizzato;
  • I Parchi eolici di Pontinvrea loc. Ghingherina costituito da 4 aerogeneratori e quello di Stella (Rocca Moglie) costituito da 1 aerogeneratore realizzati.
  • Il Parco Eolico Surite del Cuculo costituito da 2 aerogeneratori, già realizzato;
  • Il Parco eolico Monte San Giorgio costituito da 4 aerogeneratori, realizzato;
  • Il Parco Eolico Naso di Gatto – Monte Negino costituito da 2 aerogeneratori, realizzato;
  • Il Parco Eolico Bric Colletta (Savona-Albisola sup.) costituito da 2 aerogeneratori, presentato in via regionale;
  • Il Parco eolico Monte Baraccone costituito da 5 aerogeneratori, già realizzato;
  • Il Parco eolico Cima Montà (Savona) costituito da 1 aerogeneratore, autorizzato in Via.

Le integrazioni progettuali non hanno preso in considerazione i potenziali impatti, specie per le rotte migratorie, e le varie connessioni ecologiche con le aree protette nelle vicinanze del sito in oggetto:

  • Riserva Naturale dell’Adelasia Area Protetta Regionale;
  • Area protetta Provinciale di Cadibona;
  • Area Protetta Provinciale Collina di Dego;
  • ZSC Rocca dell’Adelasia Sito Natura 2000;
  • ZSC Monte Beigua Sito Natura 2000;
  • ZSC Foresta della Deiva – Sito Natura 2000;
  • Valico avifaunistico del Giovo;
  • Parco naturale Regionale del Beigua;
  • Area protetta Provinciale del Giovo;
  • Area Protetta Provinciale del Crivezzo;
  • Area Carsica di Stella Corona;
  • Area Protetta Provinciale del Falcone;
  • Area Protetta Provinciale del Torrente Sansobbia;
  • Area di tutela faunistica del Torrente Teiro.

Rispetto quindi alla previsione in oggetto – conclude Buschiazzo – si esprime un parere negativo>>.

Le osservazioni sul progetto “Bric Cian de Vache” da parte del Parco Beigua sono in sintonia con quelle del Comune di Stella.

 

G. D.

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