Denuncia del Pd ligure: “Medici, infermieri e oss probabilmente infettati non vengono sospesi dal lavoro”

Denuncia del Pd ligure: “Medici, infermieri e oss probabilmente infettati non vengono sospesi dal lavoro”
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Gruppo Pd “Grave che gli operatori sanitari delle Rsa asintomatici e positivi al test continuino a operare, servono tamponi entro ventiquattr’ore oppure devono essere sospesi dal lavoro”

Le accuse del gruppo Pd Regione Liguria sono pesanti come macigni. I consiglieri denunciano un protocollo che fa proseguire il lavoro a operatori che, seppur contagiati, restano a contatto con colleghi e pazienti sani, mettendo a rischio la salute di entrambi.

<<Denunciamo la grave situazione sanitaria che si sta verificando nelle Rsa (Residenze Sanitarie Assistite) – scrivono il Gruppo Pd regionale – dove, secondo una nota di Alisa del 30 aprile, i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari che sono stati sottoposti all’esame sierologico e sono risultati probabilmente infettati dal Covid-19, non vengono sospesi dal lavoro in attesa del risultato del tampone, con la conseguenza che chi di loro risulterà positivo quindi potenzialmente contagioso, rischia nel frattempo di trovarsi a contatto con le categorie più deboli della popolazione, cioè gli anziani ospitati nelle strutture residenziali.

Il rischio è enorme, in una regione in cui la percentuale di deceduti nelle Rsa è già altissimo. E’ vero che a questi soggetti è fatto obbligo di munirsi di dispositivi di protezione individuale, ma sappiamo anche che in generale gli approvvigionamenti di Dpi continuano ad essere difficoltosi su tutto il territorio regionale.

Avevamo lamentato – continua il Pd – che nella fase 1 il fatto di fare i tamponi soltanto ai sintomatici gravi e non ai sintomatici lievi e agli asintomatici abbia contribuito alla diffusione del virus negli ospedali e nelle strutture residenziali.

La Regione Liguria deve organizzare i laboratori in modo che si possa ottenere il risultato del tampone in ventiquattr’ore per gli asintomatici positivi all’esame sierologico e fare i tamponi su larga scala, partendo da coloro che devono andare a lavorare. In caso contrario è giusto lasciare a casa il personale risultato positivo al test per evitare altre fonti di contagio.

Invece la disposizione attuale rischia di farci correre nella Fase 2 gli stessi rischi che abbiamo purtroppo riscontrato nella Fase 1.

Errare è umano – conclude il Gruppo Pd -, perseverare è diabolico. Alisa ancora una volta non si rivela all’altezza dalla situazione. Ci auguriamo che una disposizione di questa natura venga al più presto revocata>>.

 

G. D.