Norme anti contagio Nel savonese troppi “furbi”: 70 denunce e una palestra chiusa

Norme anti contagio Nel savonese troppi “furbi”: 70 denunce e una palestra chiusa
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Fra i vari provvedimenti dei carabinieri anche una palestra che potrebbe chiudere l’attività

Continuano i controlli dell’Arma dei Carabinieri e purtroppo continuano ad aumentare le persone denunciate che, incuranti dei divieti imposti, accampano sempre nuove scuse o cercano nuovi motivi per uscire di casa senza rendersi conto che i primi a rischiare sono proprio loro.

Stare chiusi in casa è fondamentale per tutti, per la collettività, per chi come medici, Ffoo e tante altre categorie, è tenuto a continuare a lavorare per aiutare gli altri ma soprattutto è fondamentale per chi invece si ostina ad uscire anche senza motivo.

Se restiamo chiusi in casa abbiamo la certezza, laddove non ci sono persone contagiate in famiglia, di essere al sicuro, in nessun modo potremo venire in contatto col virus e quindi non dobbiamo temere. Ogni volta che usciamo siamo esposti al rischio di contagio.

Ora le misure, ancor più restrittive, devono essere rispettate da tutti eppure non mancano fatti al limite dell’incredibile. Solo tra sabato e domenica sono state denunciate 76 persone.

Gente trovata a spasso, a bere sulle panchine, a prendere il sole anche nelle aree verdi che, seppur non recintate, sono state interdette con nastri e avvisi.

Nulla, nulla di tutto questo ferma queste persone, durante i controlli si continuano a trovare ciclisti, sportivi che si spostano lungo l’Aurelia da un comune all’altro, gente che porta a spasso cani a km da casa o, come accaduto in Valbormida, addirittura una palestra aperta e all’interno il titolare e due persone che si allenavano (non parliamo neanche di atleti professionisti).

La denuncia è scattata anche per il titolare e oltre al sequestro penale della palestra è stata inoltrata al Prefetto di Savona la proposta di chiusura dell’attività.

 

G. D.