Sono 36 i no-vax denunciati per molestie e minacce a Matteo Bassetti

Sono 36 i no-vax denunciati per molestie e minacce a Matteo Bassetti
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L’inchiesta iniziata con il blitz di stamane è ancora in corso in tutta Italia. Il primo commento del direttore del San Martino

Nella mattinata di oggi la Polizia ha eseguito 9 perquisizioni nei confronti di altrettanti soggetti, indagati per i reati di istigazione a delinquere e atti persecutori in concorso aggravati dall’utilizzo di strumenti telematici o informatici, poiché accusati di aver perseguitato, molestato e minacciato, in maniera reiterata e collettiva, il noto virologo Matteo Bassetti sulla sua utenza telefonica.

Inoltre, sono state identificate e denunciate altre 27 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di molestie, diffamazione e minacce nei confronti del medico genovese.

Il prof. Bassetti, considerato dai sostenitori della causa no-vax come simbolo mediatico della campagna vaccinale anticovid, è stato individuato come bersaglio da “colpire” e dunque, dopo la pubblicazione del suo numero telefonico sul canale Telegram “Basta dittatura” da parte di un utente, sono iniziate le azioni vessatorie nei suoi confronti.

L’attività investigativa, partita dopo le querele presentate dal medico e diretta dalla Procura di Genova, è stata condotta dalla Sezione Investigativa della Digos del capoluogo ligure, e si è concentrata su un gruppo di soggetti che, nei canali Telegram frequentati dalla frangia contraria ai vaccini ed all’obbligatorietà del “green pass”, ha pianificato, organizzato le azioni oppressive contro Bassetti, dando vita al fenomeno del cosiddetto “gang stalking”.

Lo stalking di gruppo, consiste in un’azione persecutoria ai danni di un “individuo bersaglio” che si realizza attraverso un insieme di atti ostili (anche non singolarmente imputabili come reati) ma che nell’insieme risultano lesive per la vittima.

Nel caso di Bassetti, gli agenti si sono trovati di fronte a stalking “telematico” o “cibernetico”, messo in pratica mediante azioni ripetute al telefono, sulle app di messaggistica e sulle piattaforme social. In particolare, si è trattato di una sequenza di molestie simultanee e sincronizzate, mediante telefonate e invio di messaggi (sms o istantanei), effettuate da un gruppo definito di persone, le quali poi hanno dato dimostrazione del loro operato nei canali “Telegram” di riferimento.

Alcuni degli “stalker”, che hanno agito dopo una precisa disposizione, hanno tentato di nascondere la propria identità dietro profili “fake” e false utenze, con una campagna vessatoria che stava diventando esasperata ed insostenibile. Così, mosso dal timore per l’incolumità propria e della sua famiglia, il noto infettivologo si è rivolto alla Polizia, che è riuscita ad identificare parte dei responsabili.

Oggi, le Digos di Genova, Avellino, Lecce, Milano, Modena, Napoli, Parma e Trento, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e con l’ausilio del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno eseguito le perquisizioni, sequestrando numerosi dispositivi telematici e copioso materiale informatico che andrà al vaglio degli inquirenti.

Peraltro, l’attività investigativa non è conclusa: sono in corso di identificazione decine di altri soggetti che si sono resi autori di condotte persecutorie nei confronti di Bassetti.

Le prime dichiarazioni di Bassetti dopo il blitz odierno

Finalmente, l’attesa è finita e la giustizia sta facendo il suo corso – commenta l’infettivologo Matteo Bassetti -. Leggo, poco fa, di 9 perquisizioni, in tutta Italia, da parte della Digos di Genova, a carico di soggetti che hanno perpetrato a mio danno minacce, stalking, diffamazioni e altri ipotizzati reati. Altri 36 sono stati identificati.

Da quel 29 agosto, la vita mia e della mia famiglia era cambiata, paura e tensioni erano all’ordine del giorno. Un periodo difficile che vede il suo primo epilogo nell’operazione odierna.

Ringrazio sentitamente la Digos di Genova, il suo Dirigente, il mio Avvocato Rachele De Stefanis e la Procura della Repubblica di Genova per l’impegno profuso in questi 4 mesi e, soprattutto, per non aver mai lasciato soli me e la mia famiglia. Grazie di cuore – conclude Matteo Bassetti – oggi sento lo Stato al mio fianco>>.

 

G. D.