Carcere Marassi lanciato un pacco per i detenuti con cellulari e droga

Carcere Marassi lanciato un pacco per i detenuti con cellulari e droga
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Il pacco volante è stato intercettato dalla Polizia Penitenziaria

Cellulari e droga

– Fosse arrivato a destinazione sarebbe stata una bella festa per i detenuti del carcere di Genova Marassi: una ventina di telefoni cellulari e un ingente quantitativo di droga.

Questo è quanto conteneva un pacco intercettato dal personale di Polizia Penitenziaria in servizio nella Casa circondariale della Valbisagno.

Lo riferisce Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe). <<L’attenta vigilanza dei Baschi Azzurri in servizio a Marassi ha portato all’immediato sequestro del pacchetto, anche se non è stato possibile fermare chi lo ha lanciato ma confidiamo nella visione delle telecamere di servizio – racconta Tristaino -.

Sono sempre più frequenti gli episodi i ritrovamenti di telefoni cellulari e droga all’interno delle carceri, grazie al lavoro della Polizia Penitenziaria che opera con pochi mezzi e scarse risorse umane.

È sempre più sentita – conclude il segretario ligure – l’esigenza di schermare gli istituti penitenziari liguri e della Nazione per evitare che i telefoni cellulari che vengono introdotti e detenuti illegalmente possano funzionare, come invece avviene oggi. Riteniamo che sia l’unica forma di prevenzione possibile, atteso che l’introduzione di uno specifico reato nel Codice penale non ha sortito gli effetti sperati>>.

<<Un plauso va a tutto il personale di Polizia Penitenziaria che con abnegazione e grande professionalità, è riuscito, ancora una volta, ad esaltare la presenza dello Stato a Marassi – gli fa eco Donato Capece, segretario generale Sappe -, che almeno questa volta il minuzioso lavoro possa essere rispettato e valorizzato come merita.

Nel triennio 2022/2024 sono stati sequestrati dalla Polizia Penitenziaria, nelle carceri italiane, circa 5000 telefonini (4.931, per la precisione). Servono fatti concreti, nello specifico, senza però dimenticare che sulla questione detentiva minorile va fatta una riflessione più approfondita, che porti a non avere più maggiorenni tra i detenuti.

Non possiamo più permetterci che episodi di questo tipo diventino la norma. La sicurezza degli operatori, dei detenuti e dell’intera comunità è a rischio – conclude il leader nazionale del sindacato ->>.

 

G. D.

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