Polizia Locale Genova: anziana vessata dal nipote e stalker arrestato

Polizia Locale Genova: anziana vessata dal nipote e stalker arrestato
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I due interventi, uno avviato su input della Procura della Repubblica e uno tramite querela, sono stati eseguiti dal Nucleo Fasce Deboli

 

Maltrattamenti famiglia – Situazione insostenibile per una donna anziana molestata dal nipote convivente. Continue vessazioni, condotte aggressive, compulsive e oscene.

Il caso è arrivato agli uffici della Procura della Repubblica di Genova tramite i servizi sociali e che è stata presa in carico dal Nucleo Fasce deboli della Polizia locale.

Il nipote, anch’egli un soggetto fragile, con problematiche neurologiche e psichiatriche e un lieve deficit cognitivo, sono stati ritenuti configurabili come reato di maltrattamenti e pertanto l’autorità giudiziaria ha disposto l’allontanamento dell’uomo dall’abitazione familiare al fine di tutelare la vittima e ripristinare condizioni di sicurezza.

Infatti, entrambi sono stati presi in carico dai servizi sociali.

Nel secondo intervento, sempre del Nucleo Fasce deboli, una giovane donna finito il turno di lavoro, si è sentita minacciata da un uomo che da tempo si presentava sia sul luogo di lavoro che presso la sua abitazione.

È stata formalizzata la querela presso il Nucleo, denunciando una serie di condotte persecutorie e minacciose da lei subite nel tempo, tutti gesti ascrivibili ai reati di minaccia e atti persecutori.

La polizia ha raccolto elementi utili alla definizione del quadro probatorio. A seguito dell’analisi degli atti, l’autorità giudiziaria ha disposto un ordine di carcerazione domiciliare nei confronti dell’uomo, con contestuale applicazione del braccialetto elettronico per il monitoraggio delle misure restrittive.

«L’attività di contrasto alla violenza di genere è un obiettivo prioritario, condiviso anche con la Procura della Repubblica – dice l’assessore alla Polizia locale e alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi -.

La Polizia Locale continuerà ad assicurare il proprio impegno su un tema che purtroppo tocca da vicino tante cittadine e cittadini genovesi. Dietro ogni intervento ci sono vite segnate dalla paura, ma anche la possibilità di ritrovare sicurezza e dignità. Per questo non possiamo abbassare la guardia: la rete tra istituzioni, servizi sociali e forze dell’ordine è essenziale per garantire protezione e ascolto a chi trova il coraggio di chiedere aiuto».

Rimane salva la presunzione di innocenza per cui tutti gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.

 

G. D.

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