Detenuto di Marassi manda 8 poliziotti penitenziari in ospedale

Detenuto di Marassi manda 8 poliziotti penitenziari in ospedale
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Si tratta di un nordafricano 30enne grande e grosso

 

Feriti otto poliziotti – Hanno pagato a caro prezzo la sconsiderata follia di un energumeno ristretto nella Casa circondariale di Marassi, a Genova, gli otto poliziotti penitenziari feriti.

“Colpa e conseguenza della protesta sconsiderata e incomprensibile di un uomo da poco detenuto a Marassi – spiega Vincenzo Tristaino, segretario per la Liguria del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe -.

L’uomo, un nordafricano psichiatrico di circa trent’anni, è andato in escandescenza barricandosi in cella, durante l’intervento di sbarricamento otto colleghi si sono fatti male, soggetto alto grosso e violento. Solo grazie al tempestivo intervento di quest’ultimi, dunque, l’uomo veniva contenuto e riportato alla calma, anche con l’ausilio del personale medico”.

“Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari, che sono stati anche minacciati insultati e colpiti dall’uomo – aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe -. L’evento è stato gestito al meglio dalla Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici.

Ai colleghi contusi va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che, incuranti di qualsiasi pericolo e nonostante le conseguenze riportate, ha permesso di bloccare il violento. La delusione è profonda. Di fronte a episodi così gravi e frequenti non è più sufficiente esprimere dispiacere: servono misure urgenti e concrete. Nelle carceri della Nazione si deve ristabilire il rispetto della legalità e delle regole del sistema penitenziario. Il personale è allo stremo, logorato da turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili e da una burocrazia che continua a penalizzare gli operatori in uniforme”.

“È una violenza che non si placa – aggiunge Tristaino – a causa di una popolazione detenuta che non rispetta più niente e nessuno. Torniamo a chiedere che queste persone vengano trasferite in istituti dove devono scontare la pena in regime detentivo chiuso, fino a quando non imparano a rispettare la Polizia penitenziaria e tutti gli altri operatori.

Non è più tollerabile che ogni giorno ci siano agenti feriti, a volte anche in maniera grave. Chiediamo anche l’applicazione del regime di cui all’articolo 14 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede particolari restrizioni, perché questi detenuti mettono a rischio l’ordine e la sicurezza negli istituti, anche attraverso possibili fenomeni emulativi”.

 

G. D.

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