Monte Tarinè “non ci sono pericoli immediati”, il Tar rinvia al 26 gennaio 2022

Monte Tarinè “non ci sono pericoli immediati”, il Tar rinvia al 26 gennaio 2022
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Nulla di fatto all’udienza del Tribunale Regionale se non il rinvio al prossimo gennaio

Dopo i ricorsi presentati sia dalla Cet srl sia dai Comuni e Parco Beigua il Tribunale Regionale ravvisa che non ci sono pericoli urgenti per l’ambiente nelle vicinanze del Monte Tarinè. Pertanto l’analisi del merito dei ricorsi vengono posticipati al 26 gennaio del prossimo anno.

Oggetto della contesa il decreto dirigenziale 26 febbraio 2021 n. 1211, firmato dal dirigente arch. Pier Paolo Tomiolo del Settore Tutela del Paesaggio, Demanio Marittimo ed Attività Estrattive.

La sospensiva non è stata accolta né quella richiesta dal parco, né quella richiesta dalla Cet srl, in quanto non si ravvisano pericoli imminenti e immediati per l’ambiente.

L’analisi del merito è stata posticipata al 26 gennaio 2022

<<Eravamo consapevoli – commenta Daniele Buschiazzo, sindaco di Sassello e presidente del Parco Beigua – che non ci fossero rischi immediati per l’ambiente. Ma noi contestiamo il principio che con questo decreto dirigenziale è venuto meno, cioè che si possa fare una ricerca per realizzare una miniera in adiacenze ad un parco riconosciuto dall’Unesco.

Il giudizio importante sarà quello del prossimo 26 gennaio. Sarà il giudizio in cui si stabilirà se l’integrità, il valore intrinseco di un territorio (come presupposto di uno sviluppo sostenibile), valgono di più – conclude Buschiazzo – del mero sfruttamento (come presupposto di uno sviluppo intensivo)>>.

Appuntamento quindi al 2022.

 

G. D.

Monte Tarinè nelle mani del Tribunale Regionale dopo i ricorsi