Ponte Morandi. 6 arrestati tra ex top manager e attuali manager di Autostrade per l’Italia

Ponte Morandi. 6 arrestati tra ex top manager e attuali manager di Autostrade per l’Italia
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Reati contestati: attentato alla sicurezza dei trasporti e frode in pubbliche forniture

Da questa mattina militari della Guardia di Finanza di Genova, coordinati della locale Procura della Repubblica (Proc. Aggiunto Paolo D’Ovidio e Dott. Walter Cotugno), stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari, nei confronti di tre ex top manager e tre attuali dirigenti della Società Autostrade per l’Italia spa, tra cui Giovanni Castellucci, amministratore delegato della società fino al gennaio del 2019.

In particolare, si tratta di tre arresti domiciliari e tre misure interdittive.

L’indagine, avviata un anno fa a seguito dell’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita nell’inchiesta principale legata al crollo del Ponte Morandi, è relativa alle criticità – in termini di sicurezza – delle barriere fonoassorbenti, del tipo integrate modello “Integautos”, montate sulla rete autostradale.

L’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita, le indagini tecniche effettuate, l’assunzione di plurime testimonianze hanno portato a raccogliere numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova in capo ai soggetti colpiti da misura, in ordine alla:

  • consapevolezza della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento (fatti peraltro realmente avvenuti nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese); in particolare, è emersa la consapevolezza di difetti progettuali e di sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti;
  • volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati, eludendo tale obbligo con alcuni accorgimenti temporanei non idonei e non risolutivi;
  • frode nei confronti dello Stato, per non aver adeguato la rete da un punto di vista acustico (così come previsto dalla Convenzione tra Autostrade e lo Stato) e di gestione in sicurezza della stessa, occultando l’inidoneità e pericolosità delle barriere, senza alcuna comunicazione – obbligatoria – all’organo di vigilanza (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).

Appurato il grave quadro indiziario emerso dalle indagini, il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Genova, ha emesso l’odierna ordinanza applicativa di misure cautelari personali.

 

G. D.