Masone, incidente sul lavoro muore un operaio di 54 anni

Masone, incidente sul lavoro muore un operaio di 54 anni
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Uil Liguria “Siamo pronti a costituirci parte civile, inammissibile che ci siano ancora lavoratori che non ritornino a casa dalle proprie famiglie”

Si chiamava Luciano Sanna, 54 anni, ieri sera poco dopo le 23 stava operando vicino al casello autostradale di Masone, quando un braccio meccanico staccatosi da un camion lo ha colpito ferendolo gravemente.

Gli immediati soccorsi dei Vigili del fuoco che lo hanno liberato dallo schiacciamento e della Croce Rossa locale che lo accompagnato all’ospedale Villa Scassi di Genova sono risultati vani.

Duri i sindacati su questa ennesima morte bianca.

<<Mentre negli ospedali si combatte il coronavirus, come ogni giorno la morte colpisce ancora sul lavoro, anche sul territorio della nostra regione. Alla base di ogni tragedia, a prescindere dalla categoria del lavoratore che ci ha rimesso la pelle, ci sono  ancora appelli inascoltati e ancora lunghe attese per una convocazione in Prefettura e una in Regione Liguria: basta tentennamenti vogliamo un segnale chiaro da parte  dalle Istituzioni per aggredire e sconfiggere la piaga sociale delle morti sul lavoro>>, dichiarano Fabio Servidei, segretario organizzativo Uil Liguria, Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria e Andreea Gulei funzionaria Fenal Uil Liguria

<<Allo stato attuale esiste un accordo con Autostrade che definisce alcuni concetti molto chiari e semplici, come ad esempio avere notizie tempestive rispetto alle aziende che subentrano negli appalti, ma questo non accade – raccontano i sindacalisti -. Ci ritroviamo spesso davanti a lavoratori che hanno scarsa formazione, assunti con contratti a tempo determinato o mediante agenzie in somministrazione. Questo provoca un ampio turn over che ci fa dubitare della specifica formazione in ambito di sicurezza per lavorazioni così complesse.

Abbiamo compreso le motivazioni di urgenza nel periodo estivo per cercare di restituire fruibilità della rete autostradale – proseguono -, ma la deriva rappresentata porta a dover pensare a un intervento del concessionario che consenta di avere una progettualità degli interventi necessari con la giusta stabilizzazione dei lavoratori delle imprese coinvolte.

È inaccettabile, inoltre, essere ancora in attesa di un incontro con la Prefettura per il rinnovo dell’accordo sulla sicurezza con Autostrade e uno con la Regione Liguria per discutere di come spendere i 120 mila euro messi a disposizione con una legge regionale dello scorso febbraio per la formazione degli Rls di sito, previsti nell’accordo prefettizio. Inoltre, stiamo ancora aspettando un incontro in Regione per avere una legge sugli appalti. I tempi della burocrazia non sono i tempi della vita di tutti i giorni in cui le persone vanno al lavoro e alla sera non tornano a casa perché qualcosa è andato storto. Questo non è ammissibile.

La dinamica è ancora sconosciuta, ci auguriamo che gli organi di controllo intervengano celermente ad accertare le cause del fatale incidente, riservandoci – concludono dal sindacato – di costituirci parte civile qualora non siano state adottate le misure preventive necessarie a scongiurare tali eventi>>.

Il Gruppo consiliare del Partito Democratico esprime il proprio cordoglio per la morte, sul posto di lavoro, di Luciano Sanna, addetto alle manutenzioni dei viadotti autostradali.

<<Una tragedia – commentano – di cui non conosciamo ancora l’esatta dinamica, ma che ci ricorda, purtroppo, come quello delle morti bianche e degli incidenti sul lavoro sia sempre un tema di stretta attualità. Secondo l’osservatorio indipendente di Bologna, dall’inizio del 2020, sono 520 i lavoratori morti sui luoghi di lavoro. Una strage continua, che va assolutamente fermata.

Oltre alle istituzioni nazionali anche quelle locali, in particolar modo la Regione, possono fare molto sulla prevenzione degli incidenti. Nella sessione di bilancio dello scorso anno, grazie a un emendamento del Pd, la Giunta ligure si è impegnata ad aumentare l’organico degli Psal (i servizi di Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro) che sono di competenza delle Asl, riportandolo vicino ai livelli del 2005 (128 operatori, invece degli attuali 102).

Queste assunzioni – concludono – non sono ancora arrivate, ma confidiamo che si possa presto dare seguito a quell’impegno preso in Consiglio>>.

 

G. D.