Smantellato gruppo criminale dedicato alle truffe agli anziani, vittime in Liguria

Operazione nazionale dei carabinieri di Verbania con i comandi locali
Truffe anziani
Truffe anziani – Stamani alle prime ore dell’alba i Carabinieri del Comando Provinciale di Verbania, con il personale dei Comandi Arma territorialmente competenti, hanno arrestato, su provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Verbania, sei persone (di cui 2 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 all’obbligo di presentazione alla PG) ritenute responsabili a vario titolo, di ripetute truffe aggravate ai danni di persone anziane.
Una inchiesta che era partita nel settembre 2024, dopo vari episodi di truffa aggravata nei confronti di persone anziane per complessivi 23 episodi di truffe aggravate in danno di altrettante persone anziane, commesse con la tecnica dei “falsi carabinieri e/o avvocati”.
Il sistema operativo utilizzato dagli indagati ha seguito in tutti gli episodi lo stesso cliché, contraddistinto dalle seguenti distinte fasi:
- il preliminare contatto telefonico, dove un “telefonista” membro del gruppo criminale, contatta la potenziale vittima sull’utenza telefonica fissa attestata presso la sua abitazione, presentandosi come un “Maresciallo dei Carabinieri”;
- il fantomatico “Maresciallo dei Carabinieri”, informa la vittima che un suo parente prossimo (figlio e/o nipote) a seguito di un grave incidente stradale che lo vede coinvolto è trattenuto presso una caserma Carabinieri;
- un altro “telefonista” dopo aver appreso dalla vittima il suo numero di cellulare, onde evitare che questa si metta in contatto con qualche altro famigliare/conoscente, lo contatta presentandosi come un sedicente “avvocato” nominato dal parente in difficoltà;
- sia il telefonista che l’avvocato esercitano una grossa e costante pressione psicologica nei confronti della vittima designata e con il pretesto dello scarso tempo a disposizione, assicurando una rapida soluzione del problema (evitare denunce penali), il falso “avvocato” spinge la vittima a mettere subito a disposizione il denaro detenuto in casa (dai 3.000 ai 10.000 euro) e a consegnare tutti i preziosi posseduti;
- una volta che la vittima ha avuto la materiale disponibilità della somma in denaro o il bene pattuito con il “telefonista” o il sedicente “avvocato”, questi ultimi comunicano alla parte offesa di consegnare tutti i valori ad un loro “assistente” disponibile, a lì a breve, a raggiungere la vittima presso la sua abitazione;
- effettivamente, dopo pochi minuti, presso l’abitazione della vittima si presenta “l’assistente dell’avvocato” il quale si fa consegnare la somma di denaro e/o gli oggetti preziosi.
Il seguito dell’indagine, arrivata fino a marzo, ha messo in luce tutta l’attività del gruppo criminoso suddivisa nei ruoli di:
- telefonisti, operanti nella città di Napoli, con il compito di contattare il più ampio numero possibile di persone anziane, al fine di comprendere la quantità di denaro e oro che le vittime potevano mettere subito a disposizione;
- batterie di falsi “assistenti” pronti, di lì a breve, a raggiungere la vittima presso la sua abitazione per ritirare ilo denaro e i monili d’oro.
Permettendo così di arrestare, in flagranza di reato, due persone subito dopo che avevano consumato una truffa a Latina e Modena, nonché recuperare la somma di 2.000 euro in contanti e circa mezzo chilo d’oro in monili vari.
I sei destinatari del provvedimento cautelare sono stati rintracciati tutti in provincia di Napoli, 2 nel capoluogo uno a Caivano, uno ad Aversa e due a Grumo Nevano. Di questi i due residenti nel capoluogo erano i principali elementi del gruppo, ovvero i telefonisti, che quotidianamente contattavano le potenziali vittime, mentre gli altri componenti del gruppo costituivano le batterie operative sul territorio.
Questi si spostavano in tutta Italia guidati dai telefonisti, entrando in azione nelle abitazioni delle vittime una volta cadute nella truffa.
<<I 23 episodi documentati – spiegano dal Comando -, dei quali la maggior parte al nord Italia (7 in Piemonte, 4 in Lombardia, 3 in Veneto, 2 in Liguria, 1 in Valle d’Aosta ed 1 in Emilia Romagna, 2 nel Lazio, 2 in Puglia ed 1 in Calabria), avvenuti tra settembre, ottobre e novembre 2024, hanno messo in evidenza l’estrema mobilità delle batterie operative, in grado di muoversi senza sosta da un giorno all’altro da nord a sud, ad esempio, da Aosta alla provincia di Foggia, per poi tornare in Liguria ed il giorno dopo ancora nel foggiano>>.
G. D.