Giornata della Terra, Liguria a rischio idrogeologico. Vazio “25.000 euro per le imprese agricole”

Giornata della Terra, Liguria a rischio idrogeologico. Vazio “25.000 euro per le imprese agricole”
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Coldiretti Liguria: ora più che mai è importante non perdere altra terra coltivata

A causa della cementificazione, tombamento dei fiumi, riduzione e abbandono della terra coltivata, ad oggi, la totalità dei comuni liguri risultano avere almeno parte del territorio a rischio idrogeologico per un totale di circa centomila persone che vivono in zone a rischio alluvioni: per la società, e l’economia locale, è necessaria una decisa inversione di tendenza per fermare il consumo di suolo e valorizzare, inoltre, il patrimonio agroalimentare Made in Liguria.

È quanto afferma Coldiretti Liguria in occasione del cinquantesimo anniversario della Giornata mondiale della terra, che quest’anno si festeggia con l’emergenza Coronavirus in corso, emergenza che ha fatto emergere la centralità dell’agricoltura per garantire le forniture alimentari alle popolazioni. In passato un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato, a livello nazionale, oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono, riducendo la superficie agricola utilizzabile negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari.  Ma proprio in questo momento la pandemia da Coronavirus sta rivoluzionando le priorità dei mercati e dei consumatori con le produzioni agricole, dalle quali dipendono le forniture alimentari nei diversi Paesi, diventate più preziose e richieste del petrolio che, al contrario, è crollato con il fermo delle attività industriali.

“La continua espansione di superfici artificiali – affermano il presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il delegato confederale Bruno Rivarossa – rischia di avere pesanti conseguenze su più fronti, visto che la disponibilità di terra coltivata significa produzione agricola di qualità, sicurezza alimentare e ambientale per i cittadini nei confronti del degrado e del rischio idrogeologico. Questi sono tutti aspetti fondamentali in una regione fragile come la nostra, dove la morfologia del suolo, associata all’abbandono delle terra e alla cementificazione smisurata della costa, l’hanno resa inadeguata ad adattarsi ai cambiamenti climatici di questi ultimi anni.

Per salvaguardare il nostro territorio occorre creare le condizioni affinché si contrasti la scomparsa della campagna, garantendo un giusto reddito agli agricoltori e valorizzandone il ruolo ambientale, dal momento che il settore agricolo, nonostante una storica sottovalutazione della sua importanza, sta dimostrando, anche in un momento difficile come quello che stiamo vivendo, tutto il suo valore strategico, valore che potrà permettere al nostro Paese di uscire dalla crisi che l’ha colpito. Ora più che mai è importante quindi non perdere altra terra coltivata, riconvertendo le serre abbandonate e valorizzando il ruolo dei nostri imprenditori: non bisogna dimenticare, infine, che la terra è diventata la nuova frontiera per le nuove generazioni, come dimostra la campagna #miprendocuradite lanciata dai giovani della Coldiretti per i 50 anni della giornata della Terra”.

 

Confermato ok ai 25.000 euro per le imprese agricole come Pmi e professionisti: subito e senza formalità

<<Oggi in Commissione Banche il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, a mia precisa domanda – spiega il deputato Pd Franco Vazio, vicepresidente Commissione Giustizia Camera – ha definitivamente chiarito che le imprese agricole e agrituristiche hanno titolo per chiedere e ottenere liquidità (25.000 euro) ai sensi dell’art 13 comma 1 lettera m), al pari di tutte le altre imprese e di tutti gli esercenti di arti e professioni.

Un chiarimento molto importante nell’ambito del Decreto Liquidità varato dal Governo per sostenere le aziende e la loro ripartenza.

Insomma le imprese agricole potranno subito ottenere tali finanziamenti senza formalità e senza dover percorrere le procedure di cui al comma 11 del medesimo articolo tramite Ismea, che è e rimane un ulteriore canale per sostenere il settore colpito dall’emergenza coronavirus e dai suoi drammatici effetti.

Un’audizione e una precisazione rilevante per il comparto agricolo, che sarà diffusa immediatamente da Abi a tutti i suoi associati; un’indicazione che libererà da equivoci e accelererà i finanziamenti alle imprese.

Ora – conclude Vazio spetta alle banche del territorio fare la loro parte e garantire l’accesso al credito>>

 

G. D.