Al via i saldi invernali. Liguria 29 gennaio

Al via i saldi invernali. Liguria 29 gennaio
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La partenza è articolata nell’arco di tutto il mese di gennaio, dal 2 al 30. Le date potrebbero ancora cambiare in considerazione delle zone rosse dei prossimi giorni

Avvio in ordine sparso per i saldi invernali 2021 con le date di avvio che variano tra le diverse città e che potrebbero ancora cambiare in considerazione delle zone rosse dei prossimi giorni. Per ora, secondo il calendario provvisorio diffuso da Confcommercio, la partenza delle vendite promozionali è articolata praticamente nell’arco di tutto il mese di gennaio.

In teoria – spiegano dalla Confcommercio – si dovrebbe partire:

  • 2 gennaio in Valle d’Aosta e Basilicata,
  • 4 in Abruzzo e Calabria,
  • 5 in Sardegna e Campania.

E dovrebbero essere queste le Regioni dove le date previste potrebbero slittare anticipandole o posticipandole.

Fuori dal periodo dei divieti per le feste invece le partenze di

  • 7 gennaio previste per Molise (dal 2 slittati al 7), Puglia, Sicilia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Lombardia.
  • 9 gennaio Umbria.
  • 12 gennaio Lazio.
  • 16 gennaio per le Marche e la Provincia Autonoma di Bolzano (comuni non turistici).
  • 29 Liguria.
  • 30 in Emilia Romagna, Toscana, e Veneto. In queste ultime regioni però come in altre, era stato possibile effettuare vendite promozionali già nei 30 giorni precedenti.
  • 13 febbraio Provincia Autonoma Bolzano (comuni turistici).

Federmoda: “Per avere indicazioni certe sui saldi invernali bisognerà aspettare le decisioni delle Regioni”

<<Per avere indicazioni certe comunque – dice Massimo Torti segretario generale di Federmoda – bisognerà attendere la decisione delle Regioni per le quali visto il decreto natale arrivato last minute bisognerà attendere le prossime ore. Certo questa confusione non fa bene ed è un ulteriore danno al commercio, nonostante tutti gli sforzi che abbiamo fatto per rispettare le regole.

La moda d’altronde è un mercato che si deprezza ed i danni sono importanti su tutta la filiera, dal dettaglio all’ingrosso, alla produzione, quindi – conclude Torti – anche i contributi ed i ristori dovrebbero riguardare tutti ed essere proporzionati alle effettive perdite>>.

 

G. D.