Fase 2 Per la ripresa non sarà facile adeguare le aperture a tutte le regioni. Gli annunci di Conte

Fase 2 Per la ripresa non sarà facile adeguare le aperture a tutte le regioni. Gli annunci di Conte
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Dopo le linee guida iniziano i confronti per ripartire

Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha espresso ieri a Sky Tg24 tutte le sue perplessità: <<Linee guida Inail inadeguate, da adattare ai territori. Domani confronto con categorie>>.

<<Da lunedì 18 – aggiunge Toti in conferenza stampa – cominceranno le aperture diversificate per regione ma le linee guida dell’Inail devono essere adattate alle realtà territoriali: oggi sono state giudicate inapplicabili da molte regioni e contestate anche dalle categorie.

Se si fosse lasciato più spazio alla concertazione locale sarebbe stato meglio. Incontrerò domani tutte le associazioni di categorie interessate: dobbiamo compenetrare le esigenze della salute con quelle dell’economia e del lavoro, se le metrature e i comportamenti indicati all’interno dei locali, ad esempio, rendono impossibile lavorare non vanno bene, posto che comunque le riaperture che saranno permesse da lunedì non saranno un obbligo.

È possibile – conclude il presidente – che serva più tempo per adeguare le strutture, i punti vendita, i locali e avere regole più certe>>.

 

Il commento

Il rischio per le imprese è quello che per adeguare locali, uffici, laboratori, spiagge, occorrano impegni finanziari poi forse vanificati dagli scarsi incassi dovuti a “misure” e restrizioni.

Certo, ieri sera il premier Conte ha tenuto la consueta conferenza di annunci e proclami per 55miliardi, ma sono modi e tempi di erogazione dei contributi che bloccano il sistema. La tradizionale burocrazia italiana impone regole, modulistiche, pratiche che allungano i tempi sia per chi le invia sia per chi le riceve.

Presto uscirà il famoso decreto del Governo, poi le Regioni elaboreranno le proprie ordinanze, quindi i Comuni le adegueranno al territorio con personali ordinanze: il rischio è che qui ci si perda a leggere, quando invece occorre lavorare, e far lavorare, per una vera ripresa.

Questo è un periodo (lungo) di emergenza e come tale andrebbe trattato: responsabilità, semplificazione, tempistica. Ma chi ci crede?

 

G. D        (foto Genova di Sabrina)