Movida a Savona. Darsena come nulla fosse successo in questi quattro mesi!

Movida a Savona. Darsena come nulla fosse successo in questi quattro mesi!
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Commercianti senza colpe, i controlli spettano alle istituzioni

Inutile nascondersi, l’apertura della fase 2 con il libero tutti ha permesso a qualcuno (tanti, troppi!) di esagerare. E stiamo andando verso un fine settimana di buon tempo, caldo e… invitante anche da altri residenti in regioni dai comuni confinanti (basta un congiunto – !? – da andare a trovare).

Testimonianze e foto della Darsena di Savona sono eloquenti, sebbene il sindaco cerchi di sminuire attribuendo le colpe a pochi ragazzini.

<<Ieri si è svolto un incontro in Prefettura – spiega il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio – per affrontare il problema della movida, soprattutto, in Darsena in quanto in questi giorni si è riscontrato che, a fronte di un rigoroso rispetto delle disposizioni da parte degli esercenti, non si è avuto in molti casi un comportamento di corretto distanziamento sociale da parte dei giovani.

Comprendo la voglia dei ragazzi di tornare alla normalità, di uscire la sera per incontrare gli amici ma ricordo a loro, e soprattutto ai loro genitori, che non possiamo permetterci comportamenti irresponsabili che mettono a rischio l’intera comunità. Sono madre di tre figli adolescenti, quindi so di cosa parlo: se con i ragazzi si dialoga, si spiega la situazione la comprendono e si adattano.

I controlli in Darsena proseguiranno ancora con maggiore intensità e, se continueranno a reiterarsi momenti di assembramento, verranno presi gli opportuni provvedimenti. Non mi sembra corretto, tuttavia, per l’atteggiamento irresponsabile di un gruppo di ragazzini danneggiare l’intera comunità dal punto di vista sanitario ma anche economico.

Gli esercenti della Darsena, come tutti gli altri, stanno facendo enormi sforzi per tornare al lavoro e un gruppo di ragazzi immaturi e irresponsabili non deve vanificare tali sforzi. Le settimane di quarantena potevano essere impiegate per tornare a dialogare con i propri figli, per tornare a essere genitori attenti al proprio ruolo di educatori>>.

Concordo col dialogo ai propri figli, ma qui non si tratta solo di ragazzini, ci sono persone adulte, forse padri stessi, che hanno solo bisogno di vedere divise e multe, visto che l’italiano conosce solo quei metri. E non si parli di stato di polizia, questa è emergenza e come tale va trattata, seppur nel buon senso delle autorità. Men che meno si cerchi di attribuire le colpe ai commercianti che nulla possono.

Pare, invece, che a Genova stia andando un pochino meglio, specie nei controlli e nella presenza delle forze dell’ordine.

<<Ripartire e divertirsi in sicurezza si deve e si può – afferma il presidente regionale Giovanni Toti -. Controlli capillari a Genova per il primo weekend post lockdown. I locali del centro storico, che danno lavoro a tantissime famiglie, si sono organizzati egregiamente, anche con steward, per controllare le distanze, ed erano presenti squadre di polizia e di agenti della municipale per evitare che si creassero disordini o assembramenti che infatti non si sono verificati.

Grazie a chi ha usato buon senso, alle forze dell’ordine e in bocca al lupo ai commercianti, ai ristoratori e a tutti i locali della Liguria che devono tornare a vivere. Sono venuto personalmente a salutarli e li ringrazio per il grande entusiasmo che hanno, nonostante le difficoltà. Mi auguro di vedere in tutta la Liguria il rispetto delle regole, con grande attenzione e con amministratori e divise tra la gente, al fine di garantire la massima sicurezza.

Non bisogna mai abbassare la guardia, quindi ricordatevi – conclude Toti -: distanza, ordine e mascherine sempre. Non possiamo permetterci di tornare al punto di partenza: il nostro futuro dipende da noi>>!

Ne riparliamo lunedì, mah!

 

G. D.