Strada Piampaludo-Monte Beigua-Alpicella con sbarre e pedaggio

Strada Piampaludo-Monte Beigua-Alpicella con sbarre e pedaggio
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La proposta è stata presentata da Castellini durante l’approvazione dell’atto di indirizzo che porterà alla firma del Protocollo Regione, Provincia, Comuni per la gestione della strada

 

Strada Beigua – La settimana scorsa il consiglio provinciale ha approvato la delibera che autorizza la sottoscrizione del Protocollo di Intesa tra Regione Liguria, Provincia di Savona e i Comuni di Varazze, Cogoleto, Stella e Sassello, per la strada che sale al Beigua da entrambi i versanti: Piampaludo – Monte Beigua – Alpicella.

Una prima pietra, come la definisce il vicepresidente della Provincia e sindaco di Stella, Andrea Castellini, che, con il consigliere regionale Alessandro Bozzano, che ne parla dal 2014, ha fortemente voluto e che risolve una questione aggrovigliata.

<<È una proposta che va ben oltre la mera burocrazia e la gestione dell’ordinario, stiamo posando quella che è la prima pietra per salvare la fruizione dell’Ente Parco Beigua – ha detto Castellini presentando il punto all’ordine del giorno, prima dell’approvazione -. Per chi ci è passato ultimamente la strada del Beigua è estremamente tortuosa e dissestata con una possibilità di fruizione ridotta.

Il documento che oggi vi presentiamo è un atto di indirizzo per la sottoscrizione di un protocollo di intesa che riguarda la progettazione alla realizzazione alla gestione della strada che collega per l’appunto Piampaludo, Monte Beigua, Alpicella, attraversando i comuni di Varazze, Cogoleto, Stella e Sassello.

Attualmente, questa viabilità e frammentaria e presenta tutta una serie di notevoli criticità tecniche e manutentive appunto dal manto stradale arrivando anche per quello che sono la limitazione delle acque bianche.

La formalizzazione di questo accordo è il primo passo affinché la provincia di Savona possa assumere la proprietà la custodia e la gestione dell’intera infrastruttura stradale una volta ultimati i lavori>>.

Già, poiché i Comuni interessati cederanno gratuitamente le aree stradali alla Regione, individuata come soggetto attuatore, e la Provincia di Savona, una volta ultimati i lavori di sistemazione, prenderà in carico dalla Regione la proprietà e la gestione della strada, garantendone manutenzione e sicurezza ordinaria.

Fin qui viene formalizzata la proprietà della strada di 16 km, e la sua sistemazione rispetto alle attuali disastrate condizioni.

La proposta di Castellini e Bozzano, in accordo con i sindaci proprietari, non finisce qui, ma prende in considerazione le spese ordinarie di manutenzione della via che, naturalmente, saranno a carico della Provincia.

<<Siamo estremamente consapevoli della criticità legata alla carenza di personale del nostro organico, ovviamente non siamo pazzi a volerci assumere questi oneri, ma lo facciamo perché questo è un progetto di una rilevanza strategica per il nostro territorio – ha aggiunto il vicepresidente ->>.

Ed ecco la proposta che nessuno si aspettava: sbarra e pedaggio!

<<Una delle possibilità che abbiamo valutato per poter prenderci l’onere dell’assunzione di questa strada – anticipa Castellini -, è quella di inserire due sbarre di accesso, una che sarebbe ipotizzata subito dopo il Piccolo Ranch e una dopo località Piampaludo.

Il pedaggio servirebbe da un lato calmierare e limitare gli accessi veicolari alla vetta del Monte Beigua, soprattutto nei periodi di alta stagione, a tutela dell’ambiente, dall’altro di destinare i proventi alla manutenzione ordinaria della strada, garantendo la sostenibilità finanziaria della gestione e, quindi, l’acquisizione a proprietà della Provincia di questi ulteriori 16 km di strada>>.

Una proposta ancora estranea su questo territorio, che sta facendo rumore tra residenti e turisti.

<<Non siamo i primi e ne saremo gli ultimi, esistono in Italia esempi di gestione della mobilità in aree naturali e di montagna che prevedono già delle tariffe per l’accesso veicolare e/o per il parcheggio o per l’accesso direttamente al parco, come appunto dal parco nazionale del Gran Paradiso>>. Così come, ad esempio, Castellini cita altri parchi: da San Giacomo di Entracque alle Tre cime di Lavaredo.

La proposta esenta dal pedaggio i residenti ed i gestori delle attività recettive all’interno dell’area dove verranno posizionate le due sbarre.

L’idea “sbarre e pedaggio” è rimbalzata sui social come una frustata: chi è d’accordo e chi non salirà più sul Beigua. Tutte emozioni del momento che andranno contestualizzate.

Infatti, di sicuro per ora c’è la prossima firma sul Protocollo di Intesa tra Regione Liguria, Provincia di Savona e i Comuni di Varazze, Cogoleto, Stella e Sassello.

Quanto a come finanziare la manutenzione della strada sarà una decisione della Provincia che dovrà quantificare con attenzione, e non è detto che la gestione delle sbarre e degli incassi dei pedaggi possano essere convenienti.

Infatti, sono tante le tipologie di chi sale i circa 1400 metri: dai fungaioli ai clienti dei rifugi, dai camminatori ai turisti, dai curiosi a chi si gode l’ambiente, che da dati sommari si possono stimare in circa ventimila presenze. Non un dato che possa portare grossi introiti, a meno di non voler caricare un pedaggio impopolare. Poi se l’eventuale pedaggio si paga ad auto, le presenze calano di parecchio.

C’è chi suggerisce di caricare ad ogni Comune lo sfalcio degli alberi, con la Provincia la sola manutenzione della carreggiata che, partendo dai lavori iniziali della Regione, non dovrebbe essere poi molto pesante, specie per un bilancio provinciale annuale che si aggira sui 100 milioni. Poi va considerato anche lo sgombero neve, in questi ultimi anni assai scarsa, e, in caso di abbondanti nevicate, c’è chi propone la chiusura dei passi.

Insomma, tante questioni per gli amministratori locali che, aldilà di sbarre/pedaggio, stanno finalmente risolvendo una questione di primaria importanza per la sacra montagna, fin dalla preistoria risorsa e fonte di vita.

 

G. D.

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