Storie di peste suina, 60 maiali evitano il ‘plotone di esecuzione’, per ora

Storie di peste suina, 60 maiali evitano il ‘plotone di esecuzione’, per ora
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Succede all’Azienda Agricola Tresgal di Campo Ligure

Il camion era già alla fattoria per caricare le carcasse quando una telefonata ha bloccato l’uccisione dei 60 maiali poiché l’azienda di Campo Ligure ha presentato ricorso.

Paola Righeschi è la titolare dell’azienda agricola Tresgal di Campo Ligure, allevamento bio di livornesi per la produzione di uova bianche, polli da carne, e anche di maiali e bufali, come tutti gli allevatori che si trovano nella zona rossa ligure ha l’obbligo di abbattere, secondo la circolare ministeriale e regionale sull’emergenza della peste suina, i maiali che tiene allo stato brado.

L’azienda, onde evitare di buttare la carne, ha chiesto la macellazione degli animali ma non ha ricevuto risposta, allora si è rivolta ad uno studio legale ed ha presentato ricorso contro l’abbattimento, ma anche qui nessun riscontro.

Fino a ieri, quando un camion dello smaltimento carcasse si è presentato alla fattoria per il ritiro… dopo due lunghe ore di discussioni e telefonate è arrivato l’ordine al camionista di ritornare a camion vuoto.

Quindi per il momento il “plotone di esecuzione” ha ringuainato le armi in attesa di nuove disposizioni e se i 60 maiali potranno essere macellati, così come sta avvenendo in altri allevamenti liguri.

In questa fattoria è in ansia anche il cinghialino (one) bianco Babe (nella foto) 11enne, divenuto negli anni la mascotte dell’azienda agricola, “Spero di non doverlo abbattere, è con noi da sempre – si augura la signora Paola -, ormai fa parte della famiglia>>.

Come avete reagito alla circolare?

<<Immediatamente abbiamo recintato i maiali, ricavandolo in parte anche da un pollaio, ma ci devono permettere di macellarli – afferma Paola -, uccidere per poi smaltire tutta questa carne è inaccettabile. Poi si parla di fame nel mondo>>.

C’è molta incertezza, però avrete i ristori a sostegno dei danni?

<<Con quelli non copriremo neppure le spese cui andremo incontro, secondo la circolare ci spetta pagare lo smaltimento – prosegue l’allevatrice – che è molto costoso>>.

E nella situazione Tresgal di Campo Ligure si trovano un po’ tutti, anche se da città a città cambia il permesso di macellare o meno. Sarebbe importante in uno stato di emergenza come questo che almeno gli aspetti tecnico-burocratici fossero uniformi.

Salutiamo Paola e il maialino Babe, sperando di ritrovarlo la prossima volta.

Comunque mi riesce difficile capire perché occorre abbattere maiali sani e non cinghiali malati.

 

G. D.