Bayesian, l’Adnkronos a bordo della nave Dattilo sul luogo del naufragio

(Adnkronos) – (dall’inviata Elvira Terranova) – L’appuntamento è al molo del porticciolo di San Nicola L’Arena. Una motovedetta della Guardia costiera, con a bordo il capitano di fregata Nicola Silvestri, ci aspetta per farci salire a bordo e raggiungere, per la prima volta, la nave Dattilo sul luogo del naufragio del Bayesian, il veliero affondato nell’agosto del 2024 a Porticello (Palermo). Furono sette i morti, tra cui il magnate inglese Mike Lynch e la figlia 17enne Hannah. Sotto la pioggia, l’Adnkronos, unica agenzia di stampa presente, raggiunge la nave ammiraglia della Guardia costiera che staziona a poca distanza dalla Hebo 2, la piattaforma galleggiante che si occuperà del recupero della imbarcazione di lusso. Ad accoglierci il capitano di fregata Davide Guzzi, Comandante della Dattilo da più di un anno. La plancia della nave Dattilo è il cuore pulsante dell’unità navale. “Qui prendiamo le decisioni più importanti- spiega Guzzi – In questi giorni siamo qui per effettuare attività di vigilanza per le operazioni di recupero del relitto naufragato. Facciamo una attività di vigilanza costante, sia di giorno che di notte. Per evitare che qualcuno possa compromettere la sicurezza navale”. Sono indagati per omicidio plurimo e naufragio colposi il comandante, il neozelandese James Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton, inglese, e il connazionale Matthew Griffith, di guardia in plancia al momento dell’affondamento. “In questi giorni effettuiamo attività di coordinamento di tutte le attività che ci sono in zona- aggiunge il capitano di fregata Guzzi – Garantiamo il rispetto dell’ordinanza di interdizione della zone. Evitiamo che imbarcazioni entrino nella zona interdetta”. E aggiunge: “Abbiamo diversi sistemi per effettuare il monitoraggio”. “Attraverso la cartografia elettronica abbiamo la situazione in tempo reale in atto”. E ci mostra sul monitor il luogo in cui ci troviamo. “Vede questa circonferenza verde? Qui c’è il relitto, il raggio di questa circonferenza è di 650 metri, all’interno della quale non è possibile avvicinarsi, né fare immersioni o balneazione. Siamo qui con altri battelli minori che garantiscono il rispetto dell’ordinanza per evitare che altre imbarcazioni possano creare interferenze”. L’Ordinanza prevede un’interdizione di tutte le attività marittime (navigazione, ancoraggio etc.) nel raggio di 650 metri dal punto del naufragio, necessaria a garantire lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di recupero. Sulla nave Dattilo c’è anche il capitano di fregata Nicola Silvestri, della Capitaneria di porto di Palermo. “Il nostro compito è soprattutto quello di assicurare l’interdizione dell’intera area con vigilanza marittima e ambientale al fine della sicurezza delle operazioni di recupero del veliero”. E aggiunge: “Siamo sempre presenti, ai fini della vigilanza ambientale, perché ricordiamo che all’interno ci sono ancora 18 mila litri di carburante, ma la vigilanza viene effettuata anche grazie anche ai satelliti europei. E fino ad ora non è stata rilevata alcuna traccia di inquinamento”. Poi spiega: “E’ una operazione molto delicata e complessa, il veliero è adagiato a 50 metri di profondità”. Ma qual è il ruolo della piattaforma arrivata ieri mattina a Porticello? Con 700 metri quadrati di spazio sul ponte e gru di bordo, la Hebo Lift 2 è salpata da Ortona, con un equipaggio di base e accompagnata da un rimorchiatore di supporto italiano ed è arrivata quattro giorni fa al porto di Termini Imerese, dove si è fermata per caricare le ultime attrezzature di recupero specifiche per il progetto. Subacquei esperti, piloti di veicoli subacquei telecomandati e altro personale marittimo specializzato si sono imbarcate per raggiungere Porticello. Ieri il trasferimento a Porticello. E’ invece ancora al porto di Termini Imerese la gru galleggiante principale del progetto, la Hebo Lift 10. Questa unità di sollevamento pesante da 5.695 tonnellate di stazza lorda è una delle gru marittime più potenti d’Europa. È partita dal suo porto di Rotterdam, nei Paesi Bassi, il 19 aprile e, come la sua nave gemella, è arrivata in Sicilia. Nei prossimi giorni verranno eseguite un’ispezione e un’analisi dettagliate del Bayesian e dell’ambiente marino circostante da parte del sommergibile telecomandato. “Il progetto viene condotto in ogni momento in conformità con la metodologia e il piano di protezione ambientale approvati dalle autorità locali e statali a seguito di un periodo di consultazione”, spiegano. Marcus Cave, Responsabile dell’Architettura Navale e Direttore di TMC Marine, ha sottolineato: “Stiamo iniziando a riunire, in Sicilia, le squadre di recupero esperte, le principali competenze di sollevamento e le altre competenze necessarie per il recupero in sicurezza del Bayesian. Una volta sul posto, nei prossimi 7-10 giorni, valuteremo attentamente la nave e la posizione per garantire che la nostra metodologia e il piano di protezione ambientale siano ancora appropriati, prima di iniziare i lavori subacquei necessari per le operazioni di sollevamento”. Dal suo affondamento, il Bayesian è stato costantemente monitorato da specialisti e risorse antinquinamento nell’ambito di un dettagliato piano di prevenzione dell’inquinamento, senza che siano stati segnalati casi di inquinamento. Ciò continuerà per tutto il processo di recupero. I tempi non saranno brevi, comunque. Perché prima bisogna fare le ispezioni subacquee. Solo dopo entrerà in funzione la gru galleggiante. Dopo di che la barca sarà messa in asse e verrà tagliato l’albero alto oltre 70 metri. Per tutta la durata delle operazioni, sempre a cura delle ditte esecutrici, è previsto l’impiego in prontezza operativa sul posto di mezzi dotati di capacità e dotazioni antinquinamento da impiegare in caso di emergenza, con l’ulteriore impiego di un drone equipaggiato con sensori per la scoperta di tracce inquinanti, nonché di un ROV (Remotely operated vehicle) veicolo sottomarino telecomandato. Le operazioni si svolgeranno sotto il continuo controllo del personale della Capitaneria di Porto di Palermo e la vigilanza di mezzi navali della Guardia Costiera con il contributo delle Forze di Polizia (Guardia di Finanza e Carabinieri) per il rispetto dell’Ordinanza di interdizione dell’area emessa dalla Guardia Costiera di Porticello. Per il monitoraggio ambientale, sarà impiegato per l’intero periodo di svolgimento il personale dei nuclei subacquei della Guardia Costiera, che in collaborazione con il personale dell’ARPA effettueranno anche periodici campionamenti dello specchio acqueo circostante. Al fine di garantire altresì la sicurezza di volo del drone impiegato per il monitoraggio ambientale, su richiesta della Guardia Costiera è stato interdetto il volo, da parte dell’Enac, nello spazio aereo con raggio di 1 miglio dal punto del naufragio. L’ora X per le operazioni di recupero del Bayesian è fissata alle 10 di mercoledì 7 maggio. Per quel giorno è fissata una riunione operativa alla Capitaneria di Porto di Porticello, nel comune di Santa Flavia. Nel frattempo si studiano i dati degli hard disk da cui potrebbe emergere la verità sul naufragio. Gli esperti di una ditta tedesca stanno lavorando sugli hard disk dei computer della sala macchine e del ponte di comando. Una parte significativa dei dati sarebbe stata giù recuperata. Per leggerli però serve un computer con lo stesso software del Bayesian. Dunque entrerebbe in gioco il costruttore della nave, l’Italian Sea Group. Intanto, continua a piovere a la nave Dattilo con i suoi uomini a bordo vigila su tutta la zona- —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)