Bove torna in campo? Il cardiologo: “Potrà giocare soltanto all’estero”

Bove torna in campo? Il cardiologo: “Potrà giocare soltanto all’estero”
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(Adnkronos) –
Edoardo Bove potrebbe tornare a giocare. Il centrocampista 23enne della Fiorentina è stato costretto a rimanere fuori dal campo per diversi mesi dopo essere stato vittima di un malore, il primo dicembre 2024, al 17esimo minuto del match contro l’Inter. Il suo cuore si è fermato per un’aritmia potenzialmente fatale, trattata all’ospedale Careggi del capoluogo toscano con l’impianto di un defibrillatore sottocutaneo che gli ha salvato la vita.  

Nelle ultime settimane Bove ha svolto alcuni accertamenti che hanno avuto tutti esiti negativi; mancano ancora alcuni esami per il via libera definitivo. “Potrà tornare a giocare, ma all’estero. In Italia, se non cambia il regolamento, difficilmente Bove troverà un medico dello sport che gli conceda
l’idoneità”, ha detto all’Adnkronos Salute Massimo Grimaldi, presidente designato dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) e direttore Cardiologia dell’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari).  

Giocare con un defibrillatore sottocutaneo “è possibile, per ora, solo all’estero dove il regolamento stabilisce che è il calciatore ad assumersi la responsabilità di tutto e che ‘accetta ogni rischio'”, spiega Grimaldi, “una prassi tipica dei Paesi anglosassoni”. Sicuramente “dovrà sottoporsi a controlli di routine, ogni 3-6 mesi”, sottolinea il cardiologo, “tra cui holter cardiaco, ecocardiogramma, ecografia del cuore, visita e prove sotto sforzo di cuore e polmoni, perché il defibrillatore classico è in grado di memorizzare eventi anche di 5 secondi, mentre il defibrillatore sottocutaneo ha qualche limitazione. Da qui la necessità di ripetere esami di diagnostica per immagini”.  

Grimaldi ricorda poi il caso di Christian Eriksen, centrocampista del Manchester Utd e della nazionale danese, nel 2021 colto da malore durante gli Europei poco prima della fine del primo tempo di Danimarca-Finlandia. Dopo l’arresto cardiaco “gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo, come quello di Bove. Eriksen non gioca più in Italia” – era centrocampista dell’Inter – “ma all’estero scende in campo regolarmente”.  

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