Salute: dermatologa Magnoni, ‘farmaci biologici e chirurgia insieme contro idrosadenite suppurativa’

Nell’ambito dell’idrosadenite suppurativa “non dobbiamo più pensare che la terapia farmacologica e la terapia chirurgica siano in contrapposizione, al contrario, si parla sempre più spesso di un’integrazione strategica tra farmaci biologici e chirurgia, aspetto sottolineato anche nelle nostre nuove linee guida, che suggeriscono di non interrompere i farmaci biologici in previsione della chirurgia, perché la terapia col farmaco biologico può contenere l’infiammazione, evitare delle riacutizzazioni prima dell’intervento e può prevenire le recidive delle lesioni, che possono rimanere dopo l’intervento chirurgico”. Lo ha detto Cristina Magnoni, professore di Dermatologia all’università di Modena e Reggio Emilia e responsabile dell’Unità dipartimentale di Chirurgia dermatologica, in occasione del via libera alla rimborsabilità, da parte del Servizio sanitario nazionale, di secukinumab, un anticorpo monoclonale ricombinante interamente umano selettivo per l’interleuchina-17A, nel trattamento dell’idrosadenite suppurativa (acne inversa) attiva di grado da moderato a severo in adulti con una risposta inadeguata alla terapia sistemica convenzionale per l’Hs, una malattia complessa e dai molti risvolti psicologici.