Raddoppio ferroviario Ponente ligure: “Sarà dannoso per l’ambiente, gli utenti e l’economia del territorio”

Raddoppio ferroviario Ponente ligure: “Sarà dannoso per l’ambiente, gli utenti e l’economia del territorio”
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“Totale opposizione” da Assoutenti, Comitato per la Salvaguardia del Territorio, Wwf Savona, Comitato Pendolari Sv-Ge

<<E adesso, il devastante spostamento a monte della Ferrovia nel Ponente, da sempre chiamato impropriamente “raddoppio”, viene addirittura denominato “alta velocità tra Genova e Ventimiglia”!

Continua – dicono i quattro gruppi – la mancanza di informazione corretta su quest’opera dannosa per l’ambiente, i pendolari e l’economia agricola e turistica.

Non possiamo che esprimere il nostro più totale sconcerto che nel “decreto semplificazioni” sia stata inserita un’opera deleteria per il Ponente come lo spostamento a monte della ferrovia nella tratta Andora-Finale. E dalle notizie uscite a mezzo stampa apprendiamo che adesso verrebbe addirittura indicata come “alta velocità tra Genova e Ventimiglia”.

È ovvio che nulla di ciò corrisponde al vero, ed anzi sappiamo da fonti sindacali che la velocità massima della tratta “raddoppiata” tra Bordighera e Taggia Arma è inferiore a quella consentita nella tratta attuale tra Andora e Finale, accusata a torto di essere causa di tutti i mali del servizio ferroviario nel Ponente! Ma questa nuova stupefacente denominazione per lo spostamento a monte della ferrovia nel Ponente è ancora una volta specchio della disinformazione relativa a questa opera, di cui purtroppo molti politici locali e no parlano senza avere cognizione di causa.

La realtà – continuano – è che questo progetto, se realizzato, sarà il più grosso disastro trasportistico ed ambientale della Liguria degli ultimi 20 anni, e quello che adesso viene chiamato “alta velocità” oppure “raddoppio” non è né l’una né l’altra cosa, ed è nella realtà un insensato spostamento a monte della linea, anche di 5 km come nel caso di Albenga, con l’eliminazione della ferrovia a Laigueglia, Ceriale, Loano e Borgio Verezzi che rimarrebbero isolate, e le stazioni superstiti decentrate se non spostate nel nulla. Ovvero la distruzione del servizio ferroviario nel Ponente. E se realizzato si tradurrà in un disastro ambientale, con 16 aree protette interessate dal percorso, ed ettari di aree agricole sacrificate per l’opera.

In quanto ai costi, stimati in 1,5 mld euro, basta fare alcune considerazioni per arrivare alla conclusione che un costo medio km di soli 48 mln euro km, per circa 31 km complessivi di cui 25 in galleria, è una stima quantomeno ottimista, e che un costo più realistico è superiore ai 2 miliardi di euro.

Ribadiamo – concludono Assoutenti, Comitato per la Salvaguardia del Territorio, Wwf Savona, Comitato Pendolari Sv-Ge – la nostra totale opposizione a questo progetto, che sarà dannoso per l’ambiente, gli utenti e l’economia del territorio. Auspichiamo che il Mit riveda in senso critico il progetto, cosa che stava avvenendo durante la gestione Delrio, e chiediamo che vengano messi in campo interventi di potenziamento della linea attuale e recuperato il progetto di raddoppio in sede fatto da FS negli anni ’90>>.

 

G. D.