Manifesto “Vaccino se lo conosci lo eviti”, i commenti di Brunetto e Bassetti

Manifesto “Vaccino se lo conosci lo eviti”, i commenti di Brunetto e Bassetti
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Brunetto: se firmato da medici ci mettano la faccia, li invito a serio confronto pubblico. Bassetti: Istituzioni devono prendere posizioni chiare e nette

Il manifesto no vaccino apparso ieri in diverse zone della città di Genova è un gesto gravissimo. E su questo concordano un po’ tutti gli addetti ai lavori.

Peggio ancora sarebbe se la firma “Comitato medici riuniti per la libertà e la salute” appartenesse veramente a dei medici. Il che è ancora oggetto di indagine.

Lasciamo quindi il commento a due medici: il dottor Brunello Brunetto, anche presidente della II commissione Salute e Sicurezza sociale della Regione Liguria, e il professor Matteo Bassetti, infettivologo e direttore del reparto del San Martino di Genova

<<E’ gravissimo – commenta Brunetto – che a Genova siano stati affissi numerosi manifestini con la scritta ‘Vaccino se lo conosci lo eviti’ e una serie di evidenti inesattezze e stupidaggini.

Ma è ancora più grave che sia stato diffuso con la firma di un sedicente ‘Comitato medici riuniti per la libertà e la salute’.

Fermo restando che sono sempre stato per la libertà di scelta, anche in tema di vaccinazione, in qualità di presidente della II commissione regionale invito gli autori dei manifestini a venire allo scoperto e a metterci la faccia, indicando i loro nomi e cognomi e partecipando a un serio confronto pubblico.

Inoltre, come medico, auspico che anche l’Ordine dei Medici intervenga per capire se si tratti effettivamente di colleghi e, nel caso, esprima una ferma condanna di questo gravissimo gesto compiuto in piena campagna vaccinale, che peraltro in alcuni altri Paesi ha già portato a ottimi risultati>>.

<<La cosa più grave – replica Bassetti – è che è firmato da un gruppo di persone che si definiscono “Comitato medici riuniti per la libertà e la salute”.

In questo foglio troviamo la sintesi di tutte le più grosse stupidaggini dette e circolate fino ad oggi sui vaccini per il Covid, oltre ad altre affermazioni sull’inutilità delle mascherine. Io trovo tutto questo gravissimo mentre si sta svolgendo la più grossa campagna vaccinale della storia.

Date le evidenze scientifiche e mediche, nonché la convenienza sociale ed economica, sembra paradossale che la pratica vaccinale incontri ancora tante resistenze.

Vista la pervasività della cultura no-vax e i mezzi anche impropri attraverso cui essa si diffonde (come quello di appendere manifesti per strada) è necessario un forte impegno sul campo della classe medica non solo episodico, ma organico e capillare, per consolidare la cultura della eccezionale validità sanitaria dei vaccini.

Dobbiamo ammettere che la consapevolezza scientifica nella società italiana sia minore di quella presente nel resto d’Europa. Sorprendentemente, questo avviene a dispetto dei tanti meriti della scienza e della medicina italiana, che hanno grandemente contribuito al miglioramento della qualità ed estensione della vita.

Nei paesi del Centro e Nord Europa e di quelli di lingua anglosassone il senso dello Stato e i doveri derivanti dall’appartenenza alla società civile sono un aspetto fondante della convivenza.

Solo con un maggior senso dell’appartenenza alla società civile potremmo migliorare anche l’adesione alla vaccinazione.

Uno dei problemi che con allarmante urgenza stanno emergendo rispetto alla scienza, ed in particolare alla medicina, è il progressivo attenuarsi del principio dell’autorevolezza scientifica e professionale.

Il progressivo sgretolamento delle basi culturali, una volta fornite dalla scuola, spinge molti a ritenere che un’infarinatura scientifica raffazzonata sui vari siti Internet o sui blog possa sostituire un lungo, faticoso percorso di studio. Troppe persone ormai ritengono di poter dissertare su tutto e di tutto, e che il loro parere valga quanto quello di provati esperti della materia.

La nostra società si sta evolvendo verso un mondo in cui informazioni di incerta origine e attendibilità, reperibili in rete, sostituiscono le fonti scientifiche canoniche e le competenze professionali.

Nel campo sanitario, questo porta al diffondersi di una sconclusionata “automedicazione”, pronta a discutere, contraddire e sconfessare l’operato del medico sulla base di notizie raccattate in Internet.

Vedere la firma su quel manifesto di alcuni medici, che sostengono posizioni totalmente anti-scientifiche, deve far riflettere tutti noi, ma soprattutto le Istituzioni che devono prendere posizioni chiare e nette contro costoro>>.

Se realmente sono medici non dovrebbero avere difficoltà a mostrarsi, proprio per diffondere con chiarezza il loro “verbo”.

Nel frattempo io mi sono vaccinato quindici giorni fa con AstraZeneca senza alcun problema.

 

G. D.