Alessandria identificati gli autori del tentato omicidio del 22 marzo

Probabile regolamento di conti dopo una aggressione
Tentato omicidio
– Gli agenti della Squadra Mobile, nella mattinata del 22 marzo, intervenivano in un bar del centro cittadino di Alessandria per un giovane con colpito da diverse coltellate.
Infatti, la Squadra Mobile accertava che il ferito, un cittadino ucraino residente ad Alessandria, era stato aggredito all’interno della sua abitazione da tre persone e lì colpito con bastonate e con più fendenti di arma da taglio.
La vittima era riuscita a trascinarsi per alcune centinaia di metri, fino a raggiungere il locale per chiedere soccorso, perdendo conoscenza. L’uomo, immediatamente soccorso dai sanitari, veniva ricoverato nel reparto di terapia intensiva dove era sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.
Fin da subito per gli inquirenti è risultato un evento di natura come spedizione punitiva: gli evidenti segni di lotta e la porta dell’appartamento sfondata non lasciavano dubbi sull’intenzionalità dell’aggressione perpetrata. Inoltre, sul pavimento dell’abitazione sono stati trovati anche due proiettili a salve, permettendo immediatamente di concludere che uno degli aggressori aveva una pistola che, sebbene non in grado di sparare, era sicuramente funzionale a spaventare e diminuirne quindi le capacità di difesa della vittima.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Alessandria, ha permesso di individuare una prima persona coinvolta nell’aggressione che, inizialmente irreperibile, veniva bloccata nella mattinata del 25 marzo. Si trovava in compagnia di uno degli altri due presunti aggressori, in autostrada a pochi chilometri dal confine francese, così da evitare che i due potessero lasciare il territorio dello Stato per sottrarsi alle indagini.
Proprio per evitare il pericolo di fuga, i due erano sottoposti ad un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria e successivamente sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere.
Con il prosieguo dell’indagine veniva identificato anche il terzo complice, anch’egli individuato fuori regione e al momento sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.
Durante l’indagine per il tentato omicidio veniva trovata e sequestrata la pistola a salve utilizzata nell’aggressione.
Secondo gli inquirenti i motivi della violenta aggressione sarebbero individuabili in un regolamento di conti legato ad un precedente litigio, passato alle vie di fatto, che la vittima avrebbe avuto con due dei tre aggressori la notte precedente, per futili motivi.
G. D.