Il Galliera è Centro Regionale di Riferimento per la Celiachia

Il Galliera è Centro Regionale di Riferimento per la Celiachia
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In Liguria i celiaci accertati sono 6494. Ha diritto a esenzione e bonus per l’acquisto di alimenti gluten free

Galliera celiachia

– Nel 2003 presso la Gastroenterologia del Galliera, diretta dal dott. Massimo Oppezzi, era stato istituito l’ambulatorio dedicato alla diagnosi e al follow up della celiachia (referente la dott.ssa Paola Romagnoli). In ventidue anni sono state eseguite 4814 visite dedicate alla malattia celiaca.

Questo è il motivo per cui il Galliera è stato inserito tra i Presidi di Rete Regionale per questa patologia, e, da poche settimane, è diventato Centro Regionale di Riferimento per la Celiachia dell’età adulta.

“Si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni – sottolinea Massimo Nicolò, assessore alla Sanità di Regione Liguria – ricordando che Regione Liguria è da anni al fianco delle persone affette da celiachia, una condizione cronica che impatta sulla vita quotidiana, ma che può essere gestita efficacemente grazie a una rete assistenziale strutturata come quella ligure. La celiachia è una malattia che richiede un approccio multidisciplinare e un’attenzione costante alla persona, non solo dal punto di vista clinico ma anche sul piano psicologico e sociale. Con questo nuovo Centro di riferimento – continua Nicolò – la Liguria rafforza ulteriormente la propria capacità di garantire la presa in carico e la migliore qualità delle cure”.

Infatti, è nata una stretta collaborazione con il Centro Regionale di Riferimento per la celiachia dell’età pediatrica dell’Ospedale Gaslini, attualmente intensificata anche per la gestione dei pazienti celiaci nella fase di transizione dall’età pediatrica all’età adulta e con l’Aic (associazione italiana celiachia) Liguria e Aic nazionale.

“Questa nomina rappresenta un riconoscimento importante – commenta Romagnoli – che esprime il mio impegno e la passione con cui, da anni, mi dedico alla gestione di questa malattia. Inoltre, questo ruolo rappresenta per me un motivo di stimolo a proseguire con ancora maggiore determinazione e dedizione il percorso di diagnosi e follow up della malattia celiaca per offrire un supporto concreto ai pazienti affetti da celiachia, in sinergia e collaborazione con i colleghi medici afferenti alla Rete Regionale Ligure per la celiachia, con le Istituzioni Sanitarie Regionali e con Aic”.

Si tratta di una patologia cronica innescata dal consumo di glutine, proteina presente in alcuni cereali come grano, orzo, segale e farro in soggetti geneticamente predisposti. Nei celiaci l’assunzione di glutine provoca una reazione infiammatoria che danneggia la mucosa dell’intestino tenue, con conseguente malassorbimento intestinale, ma che può determinare anche un coinvolgimento di organi a distanza e lo sviluppo di patologie autoimmuni.

La celiachia colpisce circa l’1% della popolazione mondiale, mentre in Italia ne sono affette circa 265102 persone, di cui in Liguria 6494.

“La prevalenza di Mc è aumentata significativamente nel tempo – spiega Oppezzi – grazie all’utilizzo di test diagnostici sempre più accurati ed anche all’identificazione di gruppi di pazienti ad alto rischio di sviluppare la celiachia. Il 70% di chi soffre di questa malattia è generalmente di sesso femminile, mentre il restante 30% è maschile, in un rapporto di 2:1”.

Si può sviluppare in età pediatrica, adulta e anche in età avanzata. Viene considerata una malattia sociale per l’impatto che ha sulla vita quotidiana; infatti, è definita come un “camaleonte clinico” poiché caratterizzata da una elevata variabilità clinica.

Le diverse forme di celiachia

  • Forma classica: caratterizzata da sintomi/segni gastrointestinali (diarrea, gonfiore addominale, dolori addominali, perdita di peso, segni di malassorbimento) con alterazioni sierologiche ed istologiche compatibili con celiachia.
  • Forma atipica: caratterizzata da segni/sintomi extra intestinali (anemia da carenza di ferro o di folatialopecia, aftoso orale ricorrente, ipoplasia dello smalto, ipertransaminasemia, infertilità, poliabortività spontanea, osteopenia, osteoporosi) con alterazioni sierologiche ed istologiche compatibili con celiachia.
  • Forma silente: caratterizzata da assenza di segni/sintomi clinici evidenti ma con alterazioni sierologiche ed istologiche compatibili con celiachia; diagnosticata durante programmi di screening.
  • Forma potenziale: caratterizzata da esami sierologici per celiachia positivi ma con istologia duodenale normale o lesione infiltrativa di tipo 1. Il quadro clinico può essere silente, oppure presentare sintomi aspecifici o anche classici.

Esiste anche in una forma sieronegativa diagnosticabile solo dopo aver escluso altre possibili cause di atrofia dei villi.

La malattia può portare allo sviluppo di malattie autoimmuni: malattie endocrinologiche (tiroidite autoimmune, diabete mellito di tipo 1, malattia di Addison), malattie reumatiche (artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile, Sindrome di Sjogren), malattie dermatologiche (psoriasi, alopecia areata, dermatite herpetiforme), malattie gastrointestinali (epatopatie autoimmuni, malattie infiammatorie croniche intestinali), altre malattie (sclerosi multipla).

La diagnosi di celiachia deve essere stabilita da parte di uno specialista gastroenterologo appartenente ad un Presidio di Rete e/o a Centro di Riferimento Regionale ed il paziente dovrà seguire dieta aglutinata ed un follow up adeguato.

Una diagnosi precoce ed una corretta gestione della celiachia sono essenziali per prevenire le complicanze e migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da celiachia.

Il celiaco ha diritto a una esenzione (059) e a un bonus per l’acquisto di alimenti gluten free.

 

G. D.

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