Ripartenza. Le proposte di chi vive sul campo: i Consulenti del Lavoro

Il documento che raccoglie le indicazioni della Categoria sulle questioni dibattute durante il Festival del Lavoro 2021
Chi meglio dei Consulenti del Lavoro può dare alcune “dritte” sulla ripartenza. Da 15 mesi vivono sul fronte a contatto da una parte con le sofferenze delle aziende, e dall’altra a districarsi fra centinaia di disposizioni e adempimenti inutili che posizionano l’Italia sul podio della burocrazia.
E la burocrazia costa a tutti, favorendo caos ed evasione
I consulenti vogliono un mercato del lavoro semplificato, dove siano ridotti i divari tra lavoratori autonomi e dipendenti anche grazie alle risorse del Recovery Plan.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ha raccolto le numerose proposte di cui si è discusso durante il Festival del Lavoro: un excursus tra nodi e criticità che trasversalmente tocca i numerosi fronti aperti in materia d’occupazione.
Si parte dall’emergenza pandemica, con nuove proposte sul contratto a termine, il lavoro stagionale, lo smart working. Tanto sul piano pratico che su quello normativo, cercando il giusto compromesso tra regolamentazione e flessibilità.
Tra le proposte, quella di ripensare i servizi al lavoro e i sistemi di accreditamento dei soggetti erogatori delle misure di politica attiva. Un sistema superi la logica degli “avvisi” e dei “bandi” e realizzi uno sportello per i lavoratori autonomi.
In particolare, il rifinanziamento dell’Assegno di Ricollocazione, insieme alla revisione del Reddito di Cittadinanza. Sul fronte della tutela del reddito, l’inderogabile “ammortizzatore unico” per i dipendenti, così come la protezione in caso di malattia e infortunio per gli autonomi.
E che dire della Pubblica Amministrazione: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. Parola chiave è “semplificazione” sui molti fronti d’intervento, anche per quanto riguarda il turn over per cui si propone di far ricorso ai professionisti iscritti in Albi.
Infine, sostegno alla famiglia e riduzione del carico fiscale sui fattori produttivi. Due obiettivi da perseguire nelle proposte di riforma fiscale a cui si accompagna la questione previdenziale.
A questo proposito il Consiglio Nazionale propone di mantenere una forma unica di prepensionamento, rilanciando la previdenza complementare.
Tante “carne” al fuoco, specie in un momento dove tanti esercizi stanno restituendo le chiavi.
In un necessario cambio di passo occorrerebbe ascoltare chi i problemi, di aziende e lavoratori, li vive ogni giorno e, soprattutto, li conosce.
G. D.