Stabilimenti balneari, Confesercenti Liguria “Non vediamo l’ora di tornare a lavorare, e queste nuove regole ce lo permettono”

Stabilimenti balneari, Confesercenti Liguria “Non vediamo l’ora di tornare a lavorare, e queste nuove regole ce lo permettono”
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Fase 2, il parere di Oneglio sull’accordo Stato-Regioni per la riapertura

Il decreto legge approvato dal consiglio dei ministri nella serata di venerdì 15 maggio, contenente il quadro normativo nazionale per le modalità di svolgimento delle attività economiche consentite a partire dal 18 maggio, trova il parere favorevole dei gestori degli stabilimenti balneari.

«Di fatto, vengono superate le precedenti linee guida fissate all’inizio della settimana dal Comitato tecnico-scientifico e dell’Inail che, se applicate, avrebbero reso praticamente impossibile l’avvio della stagione – commenta Gianmarco Oneglio, presidente Fiba Confesercenti Liguria (nella foto) -. Grazie all’accordo siglato tra esecutivo centrale e governatori, infatti, ciascuna Regione potrà adottare linee guida proprie, e dunque più confacenti alle specificità di ciascun territorio, in sostituzione delle prescrizioni dell’Inail».

A tal proposito sono state già approvate delle linee di indirizzo operative che, per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, contengono poche, semplici e praticabili disposizioni. Fra queste, la più importante è la prescrizione di un’area minima di 10 metri quadrati per ombrellone, indipendentemente dalla modalità di allestimento della spiaggia.

«I balneari non vedono l’ora di tornare a lavorare, e queste nuove regole ce lo permettono – prosegue Oneglio -. Non possiamo quindi che apprezzare l’importante contributo di chiarezza e buon senso prodotto dal confronto di ieri tra Governo e Regioni, ringraziando in particolar modo il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ed il governatore della Liguria Giovanni Toti.

Significative sono, anche, le rassicurazioni arrivate dalla stessa Inail sulla responsabilità civile e penale del datore di lavoro in caso di contagio da Covid-19 di uno o più dipendenti».

Infatti l’Inail ha precisato, rispetto ad una preoccupante disposizione precedente, che “L’infortunio sul lavoro per Covid-19 non è collegato alla responsabilità penale e civile del datore di lavoro che risponde penalmente e civilmente delle infezioni di origine professionale solo se viene accertata la propria responsabilità per dolo o per colpa”.

 

G. D