Emergenza coronavirus i sindaci di Urbe, Sassello, Rossiglione, Campoligure, Masone, Tiglieto, Mele, chiedono “protezione” sulle presenze pasquali

Emergenza coronavirus i sindaci di Urbe, Sassello, Rossiglione, Campoligure, Masone, Tiglieto, Mele, chiedono “protezione” sulle presenze pasquali
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Le piccole comunità dell’entroterra sono fragili, anziane e prive di adeguati presidi sanitari

I sindaci Fabrizio Antoci (Urbe), Daniele Buschiazzo (Sassello) per “Unione Comuni del Beigua” e Katia Piccardo (Rossiglione), Gianni Olivieri (Campoligure), Enrico Piccardo (Masone), Giorgio Leoncini (Tiglieto), Mirko Ferrando (Mele), per “Unione Comuni Stura Orba Leira”, hanno preso carta e penna e scritto ai Prefetti di Savona, Genova, Alessandria, ai sindaci interessati Genova compresa, alle Forze dell’Ordine, alle Province di Savona, Alessandria, Genova.

L’oggetto della comunicazione e tanto attuale quanto puntuale:

“Emergenza covid-19 – dpcm del 22 marzo 2020 art. 1 comma b confermato da dpcm del 1° aprile 2020 – Divieto di spostamento delle persone fisiche in comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute”

<<In qualità di Sindaci dell’Unione dei Comuni del SOL e dell’Unione dei Comuni del Beigua – scrivono i primi cittadini – segnaliamo che, in questo periodo di emergenza Covid-19, si continua a notare la presenza di un anomalo numero di villeggianti non residenti, in rapporto alla stagione non turistica, che prendono domicilio presso le seconde case di proprietà o in locazione.

Ricordiamo, a tale proposito, che, nei comuni dell’alta Valle dell’Orba (Tiglieto e Urbe), dell’alta Valle d’Erro (Sassello) e della valle Stura (Rossiglione, Campoligure, Masone) e dell’ovadese sono presenti migliaia di seconde case.

Si notano inoltre, soprattutto nei fine settimana, gitanti giornalieri, provenienti dalle città, soprattutto da Genova e da Savona.

Siamo a richiedere – spiegano con fermezza – idonee misure di contrasto a tali fenomeni, con particolare attenzione alla corrente settimana e alle festività pasquali, non solo perché siano assolutamente vietati ma anche e soprattutto perché rischiano di mettere in ulteriore difficoltà e pericolo le piccole comunità dell’entroterra, fragili in quanto anziane e prive di adeguati presidi sanitari.

In particolare, sarebbe auspicabile un coordinamento fra le forze dell’ordine in indirizzo al fine di una migliore organizzazione e una più capillare presenza sul territorio.

I comandanti della Polizia Locale dei Comuni del Sol e della Polizia Locale dei Comuni del Beigua – concludono – sono disponibili a tenere i contatti rispettivamente per l’area genovese/ovadese e per l’area savonese>>.

Le strade/accessi che necessitano di maggior presidio sono:

  • Casello autostradale A26 di Masone.
  • Casello autostradale A10 di Albisola.
  • Casello autostradale A26 di Ovada.

Percorso da Genova verso Mele/Vallestura/Urbe/Tiglieto (attraverso Passo del Faiallo):

  • Fondocrosa, bivio per Acquasanta su SP73 Turchino in comune di Mele.
  • SP73 Turchino/Faiallo nel territorio della Città metropolitana di Genova – utilizzata da chi proviene da Genova attraverso la SS456 del Turchino sia direttamente da Genova che dalla Valle Stura (uscendo dalla A26 al casello di Masone) – che prosegue con la SP40 Faiallo/Urbe in territorio savonese.

Percorso da Genova/Milano verso Ovadese/Vallestura e Tiglieto/Urbe (attraverso passo della Crocetta):

  • SP41 Rossiglione/Tiglieto nel territorio della Città Metropolitana di Genova – utilizzata da chi proviene dalla valle Stura attraverso la SS456 del Turchino o da Piemonte/Lombardia uscendo dalla A26 al casello di Ovada – che prosegue nella SP49 Urbe/Sassello in territorio savonese.

Percorso dalla costa savonese verso Sassello/Urbe

  • SS334 – SP49 Sassello/Urbe, utilizzata da chi proviene dalla costa savonese o dal Piemonte attraverso la SS 334 Albisola/Acqui Terme uscendo dalla A10 al casello di Albisola.

Ora i sindaci sono in attesa di “cortese e sollecito riscontro in merito”, speriamo non si faccia attendere e, soprattutto, ci auguriamo di non veder trasformare in un disastro ciò che disastro è già!

 

G. D. (nella foto il pronto soccorso installato al Gaslini)