Truffato un valbormidese, con 550 euro acquista palmare satellitare che non avrà mai

Truffato un valbormidese, con 550 euro acquista palmare satellitare che non avrà mai
Spread the love

I carabinieri di Altare hanno identificano l’autore ma sarà difficile recuperare i soldi

Val Bormida truffato – La storia è la solita quando si acquista in rete e non si è certi del venditore, anche se per un uomo della Val Bormida sembrava un affare… già, ma per il truffatore.

Un palmare satellitare e tre collari collegati, il successivo pagamento e quindi la sparizione dei soldi e del venditore. Ma non solo, in questo caso, per coprire le sue tracce, il truffatore ha tirato nelle indagini una terza parte, un ignaro cinquantenne del tutto incensurato.

Infatti, dopo la denuncia, le indagini hanno condotto i Carabinieri di Altare all’intestatario della scheda telefonica utilizzata per i contatti con il compratore. Ma l’intestatario della sim card non aveva idea di ciò che era accaduto, infatti, i successivi accertamenti hanno portato a concludere che i suoi dati fossero stati carpiti e usati in maniera fraudolenta per attivare quell’utenza dedicata solo a imbrogliare con lo stesso schema ricorrente.

Il truffatore è comunque saltato fuori, tradito dal flusso di denaro, convogliato in un conto corrente dell’area campana, che ha portato i carabinieri a segnalare alla locale Autorità Giudiziaria un ventinovenne di Pomigliano D’Arco (Na) che, a giudicare dai precedenti di polizia, parrebbe aver deciso d’intraprendere la ben poco nobile professione di truffatore.

Ora per la vittima, nonostante l’individuazione del presunto colpevole, non sarà semplice riottenere il maltolto, se non al termine di un procedimento penale che in casi come questo si potrebbe avviare ad archiviazione nell’ipotesi in cui la parte offesa non si presenti fisicamente in udienza.

<<Si rammenta che non è mai il caso d’inviare denaro a sconosciuti sulla fiducia, a maggior ragione in relazione ad annunci online che appaiano particolarmente vantaggiosi o, come in questo caso, anche troppo buoni affari – spiegano dall’Arma -.

Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità Giudiziaria>>.

 

G. D.