Nucleo cinofilo antiveleno dei carabinieri: lupo morto a Lerici non è stato avvelenato
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Si temeva che il lupo ritrovato nei giorni scorsi avesse mangiato un boccone velenoso
Ieri, in seguito al ritrovamento di una carcassa di lupo venerdì scorso sulle colline di Lerici, i carabinieri forestali hanno effettuato un’ulteriore perlustrazione della zona congiuntamente all’unità cinofila antiveleno dei carabinieri composta dal conduttore e dal cane Baro al fine di accertare l’eventuale presenza di bocconi avvelenati e bonificare le aree interessate.
L’accertamento è stato svolto in particolare della zona del rinvenimento della carcassa di lupo e si è spinto nelle zone attigue di “Piano della chiesa”, “Zanego” e “monte Marcello”. Alle operazioni era presente anche il sindaco di Lerici.
L’ispezione ha dato esito negativo ossia non state trovate esche avvelenate.
Il lupo è una specie protetta, non pericolosa per l’uomo in quanto non lo considera una preda; infatti, nel mondo si calcolano solo 10 morti all’anno conseguenti ad attacchi alle persone, contro ad esempio le 35.000 morti causate da cani o le 100.000 causate da serpenti.
Negli ultimi anni è stata riscontrata la diffusione dei cosiddetti “lupi confidenti”, esemplari che si abituano a vedere l’uomo senza allontanarsi troppo, perchè hanno imparato a frequentare le aree vicine ai centri abitati attirati da residui di cibo lasciato all’esterno per gli animali domestici o disponibili presso le zone di conferimento dei rifiuti nei mastelli della raccolta porta a porta.
Nel caso di sospetti casi di avvelenamento i nuclei cinofili antiveleno dei carabinieri prevengono e minimizzano le conseguenze del veleno sulla fauna perché sono in grado di individuare e rimuovere bocconi e carcasse avvelenati con qualsiasi sostanza tossica.
Sono molte le motivazioni che scatenano l’uso del veleno tra queste ci sono la difesa del bestiame e delle specie cacciabili dalla predazione dei lupi e l’eliminazione dei cani vaganti.
Il risultato però non è la soluzione del problema, ma la morte di numerosi altri animali, spesso appartenenti a specie minacciate, che non sono il bersaglio di chi, criminalmente, pone il boccone avvelenato.
In Liguria il Nucleo cinofilo antiveleno dei carabinieri è stato istituito lo scorso anno e opera in tutta la regione.
G. D.