Ceva e Mondovì scoperti 21 lavoratori in nero, altri irregolari, sanzioni pesantissime

Ceva e Mondovì scoperti 21 lavoratori in nero, altri irregolari, sanzioni pesantissime
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Per quindici datori di lavoro scatta la cosiddetta “maxisanzione”

Ceva lavoro nero

– I finanzieri della Tenenza di Ceva hanno eseguito nel corso degli ultimi mesi diversi accessi nei confronti di varie imprese, con particolare attenzione a quelle operanti nel settore dell’edilizia, procedendo al successivo controllo delle posizioni lavorative del personale impiegato.

Le verifiche hanno permesso di scoprire 22 lavoratori irregolari di cui 11 in nero, quindi completamente sconosciuti agli enti previdenziali, assistenziali ed al Fisco.

Per i lavoratori in nero, la loro posizione non sarebbe stata riconosciuta ai fini pensionistici e, inoltre, non avrebbero avuto nessuna copertura ai fini assicurativi in caso di infortunio sul lavoro.

Per i dodici datori di lavoro è scattata la maxisanzione che prevede importi tra i 1.800 ed i 10.800 euro.

Ceva scoperti 22 lavoratori irregolari 2

Mondovì lavoro nero – Sempre in ambito di contrasto al lavoro in nero e dell’immigrazione clandestina, nella mattinata dell’8 marzo, i Carabinieri della Compagnia di Mondovì e dell’Ispettorato del Lavoro di Cuneo, coadiuvati da personale dello Spresal dell’Asl CN1, sono intervenuti all’interno del cantiere edile del comprensorio “La Madonnina”, ove hanno sottoposto a controllo tutte le imprese presenti nel cantiere.

Sono stati identificati 43 lavoratori, 10 dei quali trovati a lavorare “in nero” mentre altri due sono stati trovati non in regola con le norme sull’ingresso e soggiorno nel territorio italiano.

Tre delle tredici aziende controllate sono state sottoposte a provvedimento di sospensione dell’attività e al pagamento di sanzioni amministrative, per un valore totale di oltre 60.000 euro.

Inoltre, tre datori di lavoro sono stati deferiti in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo a seguito delle violazioni riscontrate dai militari dell’Arma in tema di occupazione di lavoratori irregolari, mancata sorveglianza sanitaria e formazione dei lavoratori in materia di sicurezza e rischi connessi.

 

G. D.