Tamponi e consegna mascherine a domicilio: attenti alle truffe. I consigli dei carabinieri
In ogni parte d’Italia alcuni approfittano della situazione attuale per commettere reati ai danni delle persone anziane, che vivono da sole
Approfittando di questa circostanza, i malfattori le avvicinano spacciandosi come impiegati del comune o di altri enti che svolgono funzioni di soccorso pubblico, magari vestendone anche l’uniforme o mostrando tessere falsificate.
La scusa più comunemente usata è quella di “essere incaricati dal Comune di distribuire mascherine”, atteso che questi dispositivi di protezione individuale sono rari sul mercato e difficilmente reperibili.
Lo scopo di questi soggetti non è né assistenziale né filantropico: col pretesto di offrire la mascherina – ma anche la soluzione igienizzante per le mani, o il tampone per il rilevamento del CoViD-19 – entrano in casa e si impossessano di quello che trovano.
I pretesti o gli stratagemmi possono cambiare in relazione alla tecnica, alla scaltrezza ed alla strategia degli autori delle truffe, i quali adeguano il loro modo di approcciare con le vittime anche grazie alla conoscenza del territorio ed ai casi andati a buon fine.
L’avvertimento che possiamo rivolgere a tutti indistintamente è:
- fate attenzione a questo tipo di persone: possono essere da sole, in coppia; non è detto che siano le stesse, ma potrebbe trattarsi di più gruppi distinti; possono vestire un’uniforme (Croce Rossa, 118, Protezione Civile: ricordiamo che nelle scorse settimane ci sono stati alcuni furti di uniformi e materiali nelle sedi locali di questi enti);
- nessuno consegna mascherine o esegue tamponi a domicilio, specie su persone che non hanno segnalato sintomi e che non hanno preso contatto con il medico di famiglia o con i servizi sanitari);
- in ogni caso chiamate il 112 o la Stazione Carabinieri;
- condividete questi consigli con tutte le persone che avete occasione di sentire.
G. D. (grazie ai Carabinieri di Imperia per la comunicazione)