Parco Beigua, sviluppo zone umide Piampaludo e Laione

Parco Beigua, sviluppo zone umide Piampaludo e Laione
Spread the love

Completati gli interventi di miglioramento delle zone umide grazie alla Fondazione Blue Planet con Wwf Svizzera

Ora le condizioni sono favorevoli al ritorno del Tritone crestato, considerato a rischio estinzione, oltre l’aumento della popolazione di Tritone alpestre e punteggiato

Sono stati presentati nella faggeta di Piampaludo i risultati del progetto di miglioramento dello stato di conservazione delle zone umide del Beigua. Un programma realizzato grazie al sostegno della Fondazione Blue Planet – Virginia Böger Stiftung X.X. in collaborazione con il Wwf Svizzera.

Il progetto ha interessato alcune emergenze conservazionistiche già evidenziate dal Piano Integrato del Parco, che riguardavano specie target caratteristiche di stagni e torbiere, messe a rischio dall’invecchiamento delle zone umide, ridotte o addirittura interrate.

Con la collaborazione di aziende agricole locali sono stati realizzati interventi su sette siti

In alcuni casi si è trattato di zone umide esistenti e già idonee a ospitare popolazioni riproduttive di una o più del Tritone crestato, Tritone punteggiato, Tritone alpestre, ma che necessitavano di azioni di miglioramento con ripristino della funzionalità.

In altri siti, riconducibili a pozze temporanee, affioramenti, sorgenti e rami laterali di corsi d’acqua, sono stati realizzati ex novo piccoli stagni.

Presso i due siti principali sono stati anche installati pannelli didattici che illustrano le caratteristiche dell’intervento realizzato e le peculiarità delle zone umide, con illustrazione delle specie di anfibi maggiormente rappresentative

È stata inoltre favorita la connessione ecologica tra la zona umida di Piampaludo, la Torbiera del Laione e le altre zone umide prossimali, e su scala più ampia si è ottenuto un miglioramento dei corridoi ecologici già esistenti tra le aree sommitali appenniniche ed il versante padano di questo settore del Parco.

Le previsioni, che dovranno essere confermate da futuri monitoraggi, sono di un aumento della popolazione di Tritone alpestre e punteggiato e una significativa ricolonozzazione da parte del Tritone crestato.

Inoltre si prevede una crescita in termini di densità locale di tutte le specie di anfibi che frequentano già l’area, essendo aumentata la disponibilità di siti idonei alla sosta, alla riproduzione e allo sviluppo di nuove comunità.

 

G. D.