Scoperta sul tumore della prostata: tra le cause anche l’infiammazione cronica

Scoperta sul tumore della prostata: tra le cause anche l’infiammazione cronica
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La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Cancers

Cnr prostata – Otto centri urologici hanno collaborato con l’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche e coordinato dall’Università di Firenze per lo studio Pros-IT2, che ha evidenziato un nesso tra infiammazione prostatica e sviluppo di questa forma di cancro.

L’individuazione di questo potenziale fattore di rischio può avere significative ricadute cliniche.

Il tumore della prostata è la neoplasia più frequente negli uomini

Per cercare di definire le possibili cause e processi che portano il tessuto prostatico sano a diventare tumorale sono stati effettuati numerosi studi e tra i più promettenti campi di ricerca in tal senso c’è l’esame dell’infiammazione cronica della prostata.

Questo processo determinata infatti una serie di eventi chimici, biochimici e cellulari all’interno della ghiandola prostatica e potrebbe pertanto rappresentare un potenziale fattore di rischio di sviluppo o di progressione del tumore.

Su questa forma tumorale è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Cancers uno studio, il Pros-IT2, evoluzione dello studio longitudinale “PROState cancer monitoring in ITaly project from the National Research Council (Pros-IT Cnr)”, promosso dall’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In) di Padova e diretto da Stefania Maggi, dirigente di ricerca della sezione di Padova-Invecchiamento del Cnr-In.

<<Oltre al coordinamento dello studio, il Cnr ha curato la creazione della banca dati ed effettuato le analisi statistiche, grazie alla stretta e continua collaborazione tra Marianna Noale, ricercatrice del Cnr-In e responsabile statistico del progetto, e i referenti clinici dei centri partecipanti – spiega Mauro Gacci dell’Università di Firenze, coordinatore del progetto -.

Il progetto Pros-IT Cnr, il cui scopo era monitorare la qualità della vita nei pazienti affetti da tumore di prostata, ha permesso di raccogliere dati in 97 centri di urologia, radioterapia e oncologia italiani  e di rispondere a numerose e importanti questioni inerenti la qualità di vita dei pazienti trattati per tumore di prostata, evidenziando la centralità dell’approccio multidisciplinare, con oltre 10 lavori pubblicati su riviste indicizzate e numerosi contributi a congressi nazionali e internazionali negli ultimi 5 anni>>.

Per il Pros-IT2, primo nel suo genere e promosso come il precedente dal Cnr-In, sono stati raccolti i dati da circa 200 pazienti, di ciascuno dei quali sono stati valutati in media 11 prelievi bioptici prostatici, per un totale di oltre duemila prelievi analizzati.

<<La maggiore criticità negli studi in questo campo è rappresentata dalla complessità nel definire e quantificare l’infiammazione prostatica – spiega Maggi -. In particolare, la sede del tessuto ghiandolare interessata dal processo infiammatorio, il grado e l’estensione dell’infiammazione possono variare molto da soggetto a soggetto. Pertanto, gli studi su piccole popolazioni presenti in letteratura danno spesso risultati parziali e inconcludenti>>.

Questo studio ha permesso invece di definire per la prima volta con grande precisione il rapporto tra infiammazione e tumore prostatico.

L’importante scoperta può avere immediate ricadute cliniche, suggerendo ad esempio uno screening mirato per avere una diagnosi precoce nei soggetti con infiammazione prostatica.

<<L’infiammazione cronica della prostata è stata considerata per molti anni come una patologia di minore importanza rispetto all’ipertrofia benigna (ingrossamento e conseguenti disturbi urinari) o al carcinoma, e per questo spesso trascurata. Alla luce di questi nuovi dati – conclude Maggi – dovremmo porre più attenzione a questa condizione che colpisce numerosi uomini e che può essere trattata correggendo stili di vita sbagliati o utilizzando terapie mirate>>.

<<Le analisi sui dati dallo studio Pros-IT2 continueranno nei prossimi mesi – conferma Noale -, con l’obiettivo di approfondire le valutazioni sul rapporto tra tumore prostatico e tipologia e sede dell’infiammazione prostatica >>.

 

G. D.