Coronavirus Liguria, i dati a ieri sera. Vietati gli spostamenti verso le seconde case

Coronavirus Liguria, i dati a ieri sera. Vietati gli spostamenti verso le seconde case
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Dati Alisa-Ministero, 3772 le persone positive, 41 più di ieri. I tamponi 15533, 486 più di ieri. deceduti 595, 39 più di ieri

Ammontano a 3772 le persone positive al Covid-19 in Liguria, 41 in più rispetto a ieri, e sono 595 i deceduti dall’inizio dell’emergenza (39 più di ieri). I test effettuati sono 15.533 (486 più di ieri).

Sono al domicilio 1812 persone (12 più di ieri), clinicamente guariti (ma restano positivi e sono al domicilio) 657 persone (17 più di ieri).

I guariti con 2 test consecutivi negativi sono 180 (20 più di ieri)

Secondo i dati relativi ai flussi tra Alisa e Ministero, dei positivi totali, 1303 sono gli ospedalizzati (12 più di ieri), di cui 162 in terapia intensiva (3 meno di ieri) così suddivisi:

  • Asl1 215 (di cui 24 in terapia intensiva)
  • Asl2 170 (di cui 29 in terapia intensiva)
  • San Martino 320 (di cui 41 in terapia intensiva)
  • Evangelico 61 (di cui 6 in terapia intensiva)
  • Ospedale Galliera 144 (di cui 13 in terapia intensiva)
  • Gaslini 3
  • Asl3 Villa Scassi 192 (di cui 23 in terapia intensiva)
  • Asl3 Gallino Pontedecimo 6
  • Asl3 Micone – 3
  • Asl4 70 (di cui 9 in terapia intensiva)
  • Asl5 119 (di cui 17 in terapia intensiva)

Le persone in sorveglianza attiva sono 3147, così suddivise:

  • Asl1 794
  • Asl2 628
  • Asl3 900
  • Asl4 405
  • Asl5 420

 

Toti: “Iniziata una settimana complessa, vietati gli spostamenti verso le seconde case”

Diminuiscono ricoverati in terapia intensiva. Al via venerdì la distribuzione di mascherine alla popolazione

Genova. “Inizia una settimana complessa soprattutto per il territorio ligure. Ricordo a tutti che restano in vigore le normative vigenti in merito al divieto di spostamenti superflui. C’è l’assoluto divieto di abbandonare le proprie abitazioni, non ci si può muovere dal proprio domicilio che sia lombardo, piemontese o genovese, verso le seconde case. Si deve capire che ogni tentativo in tal senso è illegale. Niente picnic di famiglia sui balconi, o pranzi o cene di famiglia: ogni singolo nucleo familiare a Pasqua deve restare al proprio domicilio. E per garantire che questo avvenga, domani pomeriggio ci sarà una riunione con Anci e con i Prefetti per stabilire modalità di controllo più rigorose, anche se mi auguro davvero che ci sia la massima collaborazione di tutti, liguri e non liguri. Dalla capacità di ciascuno di rispettare le regole dipende il miglioramento della situazione e soprattutto la capacità di cura dei nostri ospedali”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in vista delle festività pasquali, facendo il punto sulla situazione legata all’emergenza coronavirus.

Circa la situazione negli ospedali, il presidente ha aggiunto che “le due curve di stress sia del sistema delle Terapie Intensive sia delle Media intensità di cura stanno rispettando l’andamento che avevamo previsto e che ci aspettavamo. Calano i ricoverati nelle nostre terapie intensive, che rimangono sotto la soglia dei 200 letti che abbiamo a disposizione così come sono sufficienti i posti nella media intensità di cura. Contiamo che il numero dei guariti ‘ufficiali’ aumenti in modo significativo nei prossimi giorni grazie anche all’avvio dei tamponi ‘drive through’ che sono partiti oggi a Genova e che saranno effettuati anche nelle altre Asl per certificare con il doppio tampone negativo, come previsto dalle norme nazionali, l’avvenuta guarigione di chi ha avuto il coronavirus e può quindi uscire dall’isolamento e riprendere le proprie attività”.

 

Mascherine

“Le modalità di distribuzione delle mascherine alla popolazione – ha spiegato il presidente Toti – saranno decise nelle prossime ore dal gruppo di lavoro che sta decidendo: potremmo distribuirle a domicilio, ma in questo modo abbiamo stimato occorrerebbero una decina di giorni almeno, oppure attraverso edicole o farmacie, sapendo che questo comporta una grande responsabilità da parte di tutti coloro che se ne riforniranno. Le quantità e le modalità di distribuzione saranno oggetto delle riunioni che sono in corso: comunicheremo giovedì il dettaglio delle decisioni assunte, per iniziare venerdì e sabato con la distribuzione, che proseguirà anche la prossima settimana”.

Su questo tema è intervenuta anche la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale: “Forniremo anche indicazioni precise sulle modalità per il loro utilizzo, su come si indossano, come si tolgono e come vanno riposte”.

L’assessore Giampedrone ha poi spiegato che “ogni confezione che sarà distribuita conterrà due mascherine, entrambe marchiate con il logo della Protezione civile regionale per evitare che possano essere rivendute illecitamente. La distribuzione, secondo modalità che verranno illustrate giovedì prossimo nel dettaglio, inizierà venerdì prossimo e proseguirà sabato e la settimana successiva. Circa 500mila pezzi verranno distribuiti entro Pasqua e il resto la settimana prossima. Questo anche per evitare assembramenti. L’unico obiettivo è raggiungere più persone possibile in tranquillità. Tutti devono sapere bene che la mascherina non risolve la pandemia da coronavirus, non è la panacea di tutti i mali e non consente a ciascuno di fare quello che vuole: è una protezione per sé e per gli altri quando si esce di casa, sempre nel pieno rispetto delle regole che sono e rimangono in vigore fino alla mezzanotte del 13 aprile”, ha concluso Giampedrone.

Per quanto riguarda invece i Comuni, “stiamo preparando un ulteriore spedizione di mascherine chirurgiche e ffp2 ai Comuni per la continuità dei servizi essenziali. Sarà la terza spedizione dedicata e penso potrà essere effettuata la prossima settimana: riguarderà circa 100mila mascherine con circa 8mila o 10mila ffp2 per i servizi considerati più delicati. Questi rifornimenti sono fondamentali per mantenere operativi i servizi essenziali”, ha sottolineato Giampedrone.

 

Tavolo sindacale per riconoscimento indennità al personale sanitario

“Oggi è stata una giornata importante per le relazioni sindacali – ha spiegato la vicepresidente e assessore alla Sanità Sonia Viale – abbiamo avviato il tavolo che discende dal protocollo nazionale sulla prevenzione e sicurezza dei lavoratori della sanità con i confederali e i rappresentanti del comparto seguito da un tavolo d hoc solo del comparto sanità aperto anche agli autonomi. Ritengo che instaurare queste relazioni sindacali sia un dovere per restituire a tutti coloro che sono impegnati in prima linea la serietà dei nostri comportamenti. Ringrazio tutte le sigle sindacali per aver contribuito ad un dialogo costruttivo incentrato su temi fondamentali come la sicurezza e anche il riconoscimento economico: su questo abbiamo avviato un percorso per erogare un riconoscimento significativo ritenendo non sufficiente quanto stanziato a livello nazionale. Per questo stiamo lavorando per ampliare le risorse assegnate alla Liguria, perché riteniamo che chi è stato in prima linea a contatto diretto con il virus debba avere un riconoscimento per il lavoro fatto. Penso che riusciremo a chiudere questo percorso entro fine della prossima settimana”.

 

Gsat e attività territoriali

La vicepresidente Viale ha poi ribadito che “le attività della medicina del territorio, che si sviluppano attraverso i Gsat e i medici di medicina generale, sono presenti in tutta la Liguria, non solo nella Asl3 dove avevamo avuto la necessità di potenziare la risposta, a seguito di un rallentamento nella loro costituzione dovuto alla mancanza di Dpi, indispensabili come indicato anche nella delibera di Alisa del 25 marzo scorso. Oggi nell’area metropolitana sono operative 5 squadre Gsat, 8 squadre dedicate ai tamponi e sono stati avviati oggi i test ‘drive through’.

È importante ricordare che i Gsat sono attivi anche nelle altre Asl e stanno lavorando in stretto contatto con i medici di medicina generale per dare una risposta a coloro che hanno contratto il virus e affrontano la malattia in isolamento domiciliare, dal momento che le loro condizioni di salute non richiedono l’ospedalizzazione”.

 

Dpi

Per quanto riguarda i Dispositivi di protezione individuale “una criticità, non solo ligure ma nazionale, riguarda i camici. Ne siamo coscienti e – ha aggiunto la vicepresidente Viale – stiamo facendo tutto il possibile per andare su mercato ad acquistarli”.

 

Navi da crociera

L’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone ha spiegato che “tutto procede secondo il programma, abbiamo circa 500 persone a bordo di Msc Spendida e 150 sulla Msc Opera, entrambe in porto a Genova. Siamo ancora in attesa di un via libera per il sbarco protetto e il rimpatrio di oltre 200 marittimi di nazionalità indiana a bordo della Splendida, ma non c’è stato alcun peggioramento delle condizioni dei membri degli equipaggi delle due navi che sono risultati positivi al virus e che sono a bordo, tutti in isolamento, esattamente come se fossero in una struttura a terra”.

 

G. D.