Asl2 dopo i casi di peste suina in Riviera nuovi provvedimenti di Sanità Pubblica

Primo caso ad Albisola Superiore e quinto a Savona dove girano per la città
Peste suina
– <<Dopo un periodo di 22 mesi senza nuovi casi, la peste suina africana (Psa) è purtroppo riapparsa sul nostro territorio. Alcuni focolai sono stati recentemente confermati grazie al lavoro continuo di sorveglianza e monitoraggio condotto senza interruzioni dai servizi veterinari – commentano dalla Asl2 savonese -.
Come ormai purtroppo noto, la Psa è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce i suini domestici e selvatici, con gravi conseguenze sanitarie ed economiche. La malattia non è trasmissibile all’uomo e non rappresenta un pericolo per la salute pubblica in termini di contagio diretto, ma la sua diffusione tra gli sùidi ha un impatto rilevante sul comparto agricolo e sull’ambiente.
Il monitoraggio del territorio ha permesso di individuare la presenza di nuovi casi. Pertanto, l’Asl2 ha immediatamente attivato le misure di contenimento e controllo previste dalla normativa nazionale ed europea.
<<Le autorità competenti hanno già identificato le aree dove verranno adottati provvedimenti specifici di sanità pubblica veterinaria – prosegue l’Azienda -, tra cui:
- la delimitazione di una zona infetta con relativo perimetro di sorveglianza,
- il rafforzamento delle attività di controllo sui suini domestici,
- l’intensificazione della ricerca attiva di carcasse di cinghiali infetti.
Asl2, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, il Servizio Veterinario Regionale, la Vigilanza Faunistica Regionale e gli Enti locali, è impegnata nella raccolta di tutti i dati epidemiologici utili a comprendere la reale estensione del contagio>>.
Definire con precisione l’area interessata è fondamentale per contenere l’espansione della malattia e tutelare le zone ancora indenni.
<<Siamo inoltre in costante contatto con Regione Liguria e con la Struttura Commissariale Nazionale e il Ministero della Salute, al fine di definire congiuntamente le strategie più efficaci per il contenimento della malattia, l’armonizzazione degli interventi sul territorio e il coordinamento delle risorse tecniche e operative disponibili – concludono -.
Si rinnova l’invito a tutti i cittadini, in particolare a coloro che vivono o frequentano le aree rurali e boschive, a segnalare tempestivamente la presenza di carcasse di cinghiali ai servizi veterinari competenti o al 112. Si ricorda che la rimozione o l’interramento non autorizzato di carcasse di cinghiali è un reato perseguibile penalmente, in quanto ostacola le operazioni sanitarie e può contribuire alla diffusione della malattia>>.
G. D.