Carabinieri cronaca ligure. Annuncia suicidio su facebook, aggrediti da quattro transessuali, documenti falsi
Fine settimana di intensa attività per i carabinieri liguri: due arresti ma anche una lieta conclusione
Vezzano Ligure – Albanese condannata a due anni
Arresto dei carabinieri della stazione di Vezzano Ligure che sabato mattina, sottoponendo a un controllo una signora 47enne residente in quel comune, hanno constatato alcune anomalie sui documenti da lei esibiti, in particolare su una carta di identità greca. Le immediate verifiche, con l’ufficio anagrafe del comune di Vezzano e il consolato greco, hanno permesso di appurare che il documento era completamente falso e che la nazionalità della donna non fosse greca bensì albanese.
La stessa, tratta in arresto e posta agli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo che si svolto nella mattinata odierna, è risultata in possesso anche di un identico codice fiscale non regolare poiché ottenuto presentando la carta d’identità falsa.
Forse la donna aveva preferito l’identità greca essendo la Grecia paese membro dell’unione europea.
Durante l’udienza di convalida, davanti al giudice del tribunale della Spezia, la donna ha patteggiato la pena di due anni di reclusione, pena sospesa.
Proseguono gli accertamenti dei carabinieri per individuare la provenienza dei documenti sequestrati.
Sarzana – Due uomini assaliti da quattro transessuali
Sabato scorso alle 22 è giunta una chiamata di soccorso alla centrale operativa dei carabinieri di Sarzana: due uomini residenti in provincia di Massa, a bordo di un’autovettura, sono entrati nell’area di servizio Tamoil di viale XXV Aprile con l’intenzione di fare inversione di marcia ma ciò gli è stato impedito da due transessuali che stazionavano sul posto, che gli hanno sbarrato la strada impedendo al veicolo di proseguire.
Qui è scattato l’agguato: con una mossa fulminea altri due transessuali hanno aperto le portiere posteriori dell’auto, salendo a brodo, cominciando a chiedere insistentemente denaro ai due malcapitati fino a giungere a delle minacce vere e proprie brandendo una sorta di lunga matita metallica usata da uno degli aggressori come fermacapelli.
Il conducente del veicolo è riuscito ad uscire dall’auto e chiamare i carabinieri che sono intervenuti in pochissimo tempo riuscendo a bloccare solo uno dei due aggressori, che nel frattempo con una bottiglia aveva infranto il parabrezza dell’auto, mentre il suo complice fuggiva nei campi vicini.
Il soggetto fermato, un cittadino brasiliano dell’89, clandestino, già gravato da precedenti per un’analoga tentata rapina, è stato portato presso il carcere villa Andreino, come disposto dall’autorità giudiziaria, dove gli sono stati contestati i reati di tentata rapina in concorso, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale nei confronti della pattuglia dei carabinieri.
Dolceacqua – Annuncia il suicidio su Facebook, salvato dai carabinieri
Ha minacciato di togliersi la vita pubblicando la propria volontà con due differenti post sul social network Facebook un 60enne francese residente da tempo a Dolceacqua che ieri pomeriggio, in un momento di profonda depressione, è stato salvato grazie alla tempestività e alla determinazione dei carabinieri della Stazione di Dolceacqua e dell’Aliquota Radiomobile di Ventimiglia.
L’uomo, da solo in casa in un’abitazione isolata fuori dal centro abitato, dopo aver abusato di sostanze alcoliche ha ingerito un ingente quantitativo di medicinali per porre in essere il proprio intento anticonservativo, mantenendo però la lucidità sufficiente ad annunciarlo sui social, anche se in maniera confusa: “chiedo scusa perché stasera metterò fine alla mia via. Non ce la faccio più” e dopo poco “stasera mi tolgo la vita. Mi dispiace tanto”.
La richiesta di intervento è arrivata alla centrale operativa di Ventimiglia grazie a una segnalazione originata proprio dal social network, che attraverso un proprio sistema di analisi dei contenuti ha rilevato i due post.
I carabinieri sono quindi intervenuti immediatamente, riscontrando l’impossibilità di accedere presso l’abitazione poiché chiusa dall’interno e sorvegliata da due cani da guardia nel giardino circostante, anch’esso ben recintato e inaccessibile.
Dalla strada i militari sono riusciti scorgere la sagoma dell’uomo, in stato di apparente incoscienza e sdraiato sulla poltrona; da lì l’idea di attirare la sua attenzione, richiamandolo a gran voce e azionando i sistemi sonori di emergenza, grazie ai quali hanno potuto stimolare una reazione dello straniero che in evidente stato confusionale si è comunque affacciato alla finestra.
In quel momento è stata fondamentale l’azione rassicurante di negoziazione del comandante della Stazione di Dolceacqua, il Luogotenente C.S. Mennitto, che con lucidità, ma anche sulla base di una pregressa conoscenza del soggetto e grazie al supporto degli altri militari intervenuti tra i quali un esperto conoscitore di lingua francese, ha cominciato a intessere con l’uomo un dialogo costruttivo finalizzato a convincerlo a consentire l’accesso al personale sanitario nel frattempo giunto sul posto.
Dopo circa venti minuti di negoziazione e di colloquio, nei quali il Luogotenente è riuscito a tranquillizzare l’animo del 60enne facendo ricorso a alcuni aneddoti, e carpendo piano piano la sua fiducia, nonostante la ferma e decisa reazione iniziale di voler rimanere chiuso all’interno della propria abitazione per porre a termine il proprio interno, finalmente i militari sono poi riusciti a convincerlo a avvicinarsi al cancello di ingresso e aprirlo, permettendo così ai sanitari di sottoporlo alle prime necessarie cure del caso.
Il 60enne è stato trasportato presso l’ospedale civile di Sanremo dove è stato sottoposto a diversi accertamenti e cure che hanno consentito di tamponare gli effetti nocivi dell’alcol e dei farmaci assunti in una quantità altamente nociva alla salute.
L’episodio, conclusosi fortunatamente nel migliore dei modi, non ha avuto un epilogo negativo grazie alla professionalità e alla determinazione dimostrata dal Comandante della Stazione di Dolceacqua e degli altri militari intervenuti, non solo per la tempestività con cui sono arrivati sul posto ma anche, e soprattutto, per le profonde qualità dimostrate nella gestione dell’evento nonostante la sussistenza di condizioni di oggettiva concitazione e pericolosità.
G. D.