Bilancio di fine 2020 per la Polizia criminale: il bilancio di fine anno

Bilancio di fine 2020 per la Polizia criminale: il bilancio di fine anno
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“Coniugare fermezza e umanità, e intercettare sul nascere le nuove minacce criminali”

Queste sono le parole del direttore centrale della Polizia criminale e vice capo della Polizia, Vittorio Rizzi, nel bilancio di fine anno di una direzione che, nelle sue diverse articolazioni, si occupa in particolare dell’analisi dei fenomeni criminali e della cooperazione internazionale di polizia, con una rete di esperti all’estero operativi in 62 Paesi del mondo.

Nei periodi di lockdown, il cambiamento dell’attività delle forze di polizia è stato radicale e si è dovuta immediatamente riadattare in uno scenario imprevedibile, per affiancare ai compiti tradizionali di prevenzione e di contrasto delle criminalità, quelli nuovi legati ai controlli per il rispetto delle regole finalizzate al contenimento della diffusione del virus.

L’emergenza Covid-19 non ha interrotto i rapporti di cooperazione internazionale tra le forze di polizia dei vari Paesi europei ed extraeuropei ma ha creato un aggravamento nelle procedure che si sono dovute adeguare rapidamente al nuovo scenario.

In particolare sono 341 i detenuti rimpatriati con 200 servizi organizzati grazie anche all’utilizzo di voli charter riservati.

Per ciò che concerne il flusso informativo, la piattaforma Europol ha registrato uno scambio di oltre 40mila messaggi (il 24 per cento in più rispetto ai 32mila dell’anno scorso) sui diversi ambiti della criminalità, come l’immigrazione clandestina, le truffe, riciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti, cyber crime. Infine in area Shenghen (S.I.Re.N.E.) si sono registrati oltre 99mila messaggi contro i 127mila del 2019.

Da gennaio a fine novembre sono stati catturati 1.400 latitanti di cui il 58 per cento in territorio estero per provvedimenti emanati dalle autorità giudiziarie italiane e il 42 per cento in Italia, per provvedimenti di autorità giudiziarie di Stati esteri.

Nel 2020 è partito anche il progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta), promosso dall’Italia insieme ad Interpol, dove per tre anni undici Paesi del mondo lavorano insieme contro la più potente organizzazione criminale al mondo, presente in 32 Paesi. Il progetto è stato presentato a Reggio Calabria, alla presenza del Segretario generale di Interpol Jurgen Stock e del Prefetto Rizzi il 30 gennaio 2020 ed è partito il 14 giugno con la presenza in videoconferenza dei vertici delle forze di polizia italiane e dell’Argentina, Australia, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Stati Uniti, Svizzera e Uruguay.

Per quanto riguarda l’analisi dei fenomeni criminali, dal 1° gennaio al 30 novembre si è registrata una flessione dei reati a livello internazionale, ad eccezione del cyber crime che invece è cresciuto del 32,7 pe cento rispetto allo scorso anno.

Sempre nello stesso periodo sono stati commessi 244 omicidi, anche se cresce l’incidenza percentuale delle donne (102 nel 2020 e 103 nel 2019).

L’attività del Servizio analisi criminale si è sviluppata anche attraverso la partecipazione ad osservatori e gruppi di lavoro, che hanno coinvolto le istituzioni e i soggetti privati di riferimento, per monitorare i diversi fenomeni criminali ed elaborare delle strategie di prevenzione mirate alle realtà economiche e sociali.

Nello specifico, l’Organismo tecnico di supporto all’Osservatorio nazionale sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali ha rilevato, nei primi 9 mesi del 2020 462 atti intimidatori (-6,7% rispetto allo stesso periodo del 2019), di cui 242 casi (più della metà) nei confronti dei Sindaci.

Nello stesso periodo l’Organismo permanente di supporto al Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti ha riscontrato 129 atti intimidatori (+48,3% rispetto allo stesso periodo del 2019 che aveva fatto registrare 87 episodi), di cui 54 casi (il 41,9%) consumati online.

Ventotto invece sono state le segnalazioni di scommesse anomale nella stagione sportiva 2019/2020, come evidenzia l’Unità informativa scommesse sportive.

Il report del Comitato tecnico permanente sulla criminalità predatoria con Abi, evidenzia che nei primi otto mesi del 2020 i furti sono diminuiti del 36% e le rapine del 22% rispetto allo stesso periodo del 2019.

 

G. D.