Liguria, saluto romano e brigate rosse. Che tristezza!
A Cogoleto tre consiglieri comunali si esprimono col saluto romano, a Genova un militante sostituisce Moro con Salvini
E pensare che c’è ancora chi si chiede perché il cittadino sia così lontano dalla politica e, purtroppo, dalle istituzioni. Lo spettacolo romano di queste settimane occupa spazi, tempo e denaro, ma pochi ne comprendono i movimenti.
Vero è che ora c’è “un uomo solo al comando” che sta provando di comporre un Governo, chiamatelo di larghe intese, o tecnico-politico, sicuramente d’emergenza, giusto per arginare la pandemia e ottimizzare al meglio i quattrini europei da occasione unica.
Nel frattempo in Liguria, a distanza di pochi chilometri, qualcuno sta cercando di eguagliare i miti romani dando il peggio di sé in azioni, che se da una parte non sorprendono più di tanto, dall’altra creano comunque disagio per le guarda.
Pochi giorni fa, nel parlamentino comunale di Cogoleto (Genova) tre consiglieri di minoranza Valeria Amadei, Francesco Biamonti, Mauro Siri si sono esibiti nel più classico “saluto romano”, andando ovviamente incontro ad una indagine della Procura della Repubblica.
Naturalmente i social hanno amplificato il gesto creando addirittura raccolte firme (e prossimi referendum?), ricordo, così a mente, che le leggi contro certe azioni ci sono, vanno fatte rispettare!
Lo stesso sindaco del paese, Paolo Bruzzone, proprio oggi informa: <<Come anticipato sabato scorso, stamani sono stato ricevuto dal Prefetto di Genova per relazionare in merito ai fatti accaduti a Cogoleto durante la seduta dell’ultimo consiglio comunale. Il colloquio, durato oltre un’ora, mi ha permesso di spiegare dettagliatamente quanto avvenuto. Al termine dell’incontro, il Prefetto mi ha informato che è già stato avviato un procedimento sul caso che è in fase di istruttoria e che resta in attesa di una relazione scritta su quanto descritto verbalmente. In precedenza ho depositato, a tutela dell’ente che rappresento in qualità di sindaco, denuncia con la dettagliata narrazione dell’accaduto affinché la Procura della Repubblica valuti se ci sono gli estremi per un rinvio a giudizio>>.
L’azione dei consiglieri è stata stigmatizzata pubblicamente sia dal responsabile regionale di Fratelli d’Italia (a cui forse i tre appartengono?), sia dal presidente della Regione Giovanni Toti.
Come non bastasse, sempre oggi, sul profilo social Facebook di un militante della “La Sinistra” di Genova, Federico Pinelli (profilo ora scomparso), viene pubblicato un fotomontaggio con una vecchia foto del 1979, scattata durante il rapimento di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, dove il volto è stato sostituito con quello di Matteo Salvini. A compendio un commento <<Non succede… ma se succede…>> seguito da tre pugni chiusi.
Sono naturalmente attese le condanne degli esponenti di sinistra.
Temo però che il livello di contrapposizioni che si sono venute a creare, porterà ciascuno a difendere i propri colori: minimizzando il gesto dell’uno rispetto alla gravità dell’altro.
Infine, credo due cose: la prima, che i due gesti sono accumunati da una sola matrice che è la violenza e come tale va colpita; la seconda, i leoni da tastiera vanno sanzionati, non è possibile scrivere qualunque cosa senza prima accendere il cervello.
E che tutto resti come è… a prescindere!
G. D.