Lupo: Life WolfAlps insiste sulle recinzioni, la Lega chiede di declassare l’animale

Lupo: Life WolfAlps insiste sulle recinzioni, la Lega chiede di declassare l’animale
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Il lupo è specie protetta dal 1976 ma in 50anni sono cresciuti, Ispra ne stima oltre tremila esemplari

 

 

Lupo protetto o declassato – Seguendo i dettami del progetto Life WolfAlps EU, il Servizio forestale della Slovenia ha finora fornito assistenza a 14 agricoltori per la protezione dei loro animali al pascolo. Sei di loro hanno ricevuto reti elettriche di protezione alte (160 cm), cinque una recinzione alta 145 cm con un nastro elettrico aggiuntivo in cima, due agricoltori una recinzione elettrica a più fili e uno una recinzione a rete fissa. Nell’ambito della sperimentazione di ulteriori misure di protezione per gli animali da pascolo, è stato installato sul campo anche il cosiddetto “sistema fladry”.

<<Attraverso il progetto – spiegano -, sono stati distribuiti anche kit di intervento che servono come protezione immediata dopo un caso di danno o per prevenire ulteriori danni. Gli agricoltori possono avere il kit d’intervento a disposizione fino a quando non avranno una protezione adeguata.

Alla consegna del kit di intervento, l’agricoltore viene consigliato e assistito nella messa in opera. Se l’agricoltore richiede un kit d’intervento a causa di un danno, installiamo anche delle fototrappole insieme al kit d’intervento. Dopo la creazione di un kit di intervento o la firma di un contratto, l’agricoltore viene supportato regolarmente tramite telefonate e visite sul campo, in cui si verifica il corretto posizionamento e funzionamento delle protezioni prestate o finanziate e, in caso di installazione di fototrappole, si controllano i movimenti sul pascolo>>.

Lupi 1 recinzioni elettriche

Secondo gli allevatori italiani si tratta di accorgimenti che non bastano, anche Alessandro Panza, nato a Domodossola ed eletto al Parlamento Europeo nel 2019 tra le file della Lega, non è d’accordo con la gestione Life WolfAlps.

Per il deputato italiano il lupo, visto il numero dei capi, non sarebbe più una categoria da proteggere e ne chiede il declassamento da specie protetta.

Nell’intervento di Lanza al Parlamento Europeo la commissaria McGuinness ha sostenuto che per una tale decisione occorre sapere quanti sono i lupi

<<Commissaria, mi faccia capire, con i milioni di euro che ha speso la Commissione Europea per il programma Life Wolf Alps e non avete i dati? Interessante da sapere, soprattutto per i contribuenti europei – ha ribattuto Lanza (nella foto) -.

Ringrazio i colleghi che hanno proposto il dibattito, con la speranza che finalmente si passi dalle chiacchiere ai fatti e sperando che non avvenga per il sacrificio di un pony.

Oltre 20mila lupi in Europa, oltre 3mila in Italia, di questi la metà in Piemonte! E parliamo solo dei dati ufficiali che sappiamo tutti essere molto al ribasso rispetto alla situazione reale. Stessa cosa, può essere analoga anche per gli orsi – prosegue il deputato -.

Panza Alessandro Panza

Oltre 43mila predazioni dal 2015 al 2019 (oggi arriviamo tranquillamente a 50mila), oltre 9 milioni di euro spesi per risarcire gli allevatori, parlo solo dell’Italia, senza contare i soldi spesi, qualcuno dice buttati e forse a ragion veduta, dalla Commissione per i Programmi Life.

Ma questi sono solo una parte del problema, perché non si tiene conto di tutti coloro che ormai non denunciano nemmeno più gli attacchi, o delle conseguenze psicologiche di quegli animali che assistono agli assalti, dimostrando che la situazione è ben peggiore di quella che sembra.

Alla luce di questi numeri, la domanda non è se declassare il lupo o no, ma perché non sia ancora stato fatto! Si parla sempre di convivenza, ma due entità che convivono un territorio in cui una è intoccabile e l’altra è obbligata a subire, non è convivenza è sudditanza!

E se qualcuno dei colleghi ha ancora dei dubbi, o lei Commissaria, sarà un mio piacere, un mio onore invitarla a visitare gli allevatori e gli alpeggi delle valli dell’Ossola, della Val Susa, della Val Varaita, della Val d’Aosta, della Valtellina, della Val Chiavenna, dove non passa giorno che non ci sia una predazione.

Oggi abbiamo il dovere di dare un segnale a tutti coloro che da troppo tempo sono vittime di questa situazione. Questi cittadini si sentono abbandonati da questa istituzione che sembra non curarsi minimamente di chi vive nelle valli e nelle montagne europee, pretendendo una visione ideologica e utopistica.

Il lupo non è più in pericolo di estinzione, lo sono gli abitanti delle zone rurali, che per quanto mi riguarda hanno invece la priorità su qualsiasi ideologia ambientalista e animalista. Almeno questo abbiate il buonsenso di capirlo!>>.

Il dibattito continua…

 

G. D.