Carceri liguri violenze e lanci di droga, da Sanremo a Marassi

“Aspettano forse che qualcuno lanci una pistola dentro al carcere o che succeda una tragedia”
Carceri liguri – Ancora violenze e droga nelle carceri della Liguria ed in particolare in quelli di Valle Armea a Sanremo e Marassi a Genova.
Ne dà notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) tramite il segretario della Liguria Vincenzo Tristaino.
<<Vile aggressione ai danni di un assistente capo coordinatore in servizio presso l’ufficio comando del carcere di Sanremo colpito in pieno petto con un pugno da parte di un detenuto extracomunitario di circa trent’anni sferrato con una tale violenza da procurargli la frattura composta allo sterno con una prognosi di 30 giorni – tuona Tristaino -.
Parrebbe, dalle prime indiscrezioni, che il detenuto si sia intrufolato nell’Ufficio comando con l’intento fare discussioni con il collega. Il problema è che a Sanremo continuano ad essere assegnati con estrema velocità detenuti riottosi provenienti dal Piemonte, come quello salito pare sul passeggio di Ivrea, ed invece i detenuti di Sanremo che aggrediscono ferocemente gli agenti continuano a permanere tranquillamente in sede.
L’importante lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria che nonostante l’insostenibile, pericoloso e stressante lavoro svolge con orgoglio e professionalità i propri compiti istituzionali ed è riuscito a gestire ancora una volta un pericoloso evento critico che avrebbe potuto comportare conseguenze peggiori>>
Ma è anche notizia di questi giorni che, sempre presso la Casa Circondariale di Sanremo, una donna italiana è stata fermata mentre cercava di introdurre circa cinquanta grammi di sostanza stupefacente accuratamente nascosta all’interno di un pacco contenente carne. La donna era giunta in istituto per un colloquio con un familiare extracomunitario detenuto.
<<Purtroppo, non si tratta di un caso isolato – prosegue Tristaino -, dal 2024 ad oggi, solo a Sanremo è stato sequestrato oltre mezzo chilo di sostanze stupefacenti, segno di un fenomeno grave e ricorrente. A ciò si aggiungono frequenti tentativi di introduzione di telefoni cellulari, usati dai detenuti per mantenere contatti con l’esterno e con ambienti criminali. Come nel caso dell’altro giorno, l’attenta attività di controllo svolta in particolare dal personale dell’Ufficio Colloqui ha permesso di scoprire e sequestrare la sostanza, impedendone l’ingresso nella struttura>>.
Donato Capece, segretario generale del Sappe lamenta che <<da sette anni, da quando cioè a Genova venne chiuso per una discutibile decisione politico-ministeriale il Provveditorato regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, la Liguria è passata sotto la dipendenza di Torino, è emersa evidente una impossibilità di coordinamento, palesando inefficienze che si sono manifestate in modo lapalissiano e marcato, essendo parsa totalmente evidente l’incapacità del Provveditorato regionale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, con sede a Torino, di garantire il coordinamento efficace della Liguria penitenziaria.
Il Sappe auspica che vadano a buon fine le iniziative politiche bipartisan presso il Governo ed il Ministero della Giustizia per la prossima riapertura a Genova del Provveditorato regionale penitenziario, come già avvenuto in Umbria ed Abruzzo>>.
Ma le carceri liguri sono soprattutto anche Genova dove si registra l’ennesimo sequestro di droga e telefoni cellulari dai Baschi Azzurri nella Casa circondariale di piazzale Marassi.
<<I Baschi Azzurri hanno sequestrato oltre mezzo chilo di hashish e 80 grammo di cocaina, che erano stati lanciati poco prima da ignoti dalle strade adiacenti alla struttura. Torniamo a sollecitare che, al più presto, il personale del Corpo di polizia penitenziaria di Marassi venga dotato di nuove apposite strumentazioni per contrastare questo fenomeno, come il potenziamento tecnologico della Sala Regia, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna.
Aspettano forse che qualcuno lanci una pistola dentro al carcere o che succeda una tragedia prima di porre rimedio a queste incredibili falle che, se si fosse ascoltato il Sappe per tempo, si sarebbe potuto evitare all’origine, ad esempio quando venne edificato il centro commerciale attiguo al carcere, da dove spesso partono i lanci? – conclude Tristaino ->>.
G. D.