Antiche Dimore Sassellesi, domenica 3 settembre visita palazzi del centro storico

Antiche Dimore Sassellesi, domenica 3 settembre visita palazzi del centro storico
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Dalle 15 alle 18 con partenza dal Museo Perrando, a cura associazione Amici del Sassello

AGGIORNAMENTO – Il video della manifestazione QUI

Sassello Antiche Dimore

– Dopo il primo “esperimento” dello scorso anno con grande successo di visitatori, ritorna la 2^ edizione di Antiche Dimore, ovvero la visita agli antichi palazzi di Sassello nel gioiello quale è il centro storico.

La giornata mostra al visitatore le sue meravigliose facciate dipinte che custodiscono a loro volta soffitti affrescati, saloni che rievocano un passato glorioso o le carceri, nel Palatio Criminali appartenuto a metà del 1600 a Maria Eurelia Doria vedova di Filippo Fieschi.

L’Associazione Amici del Sassello, fondata nel 1965, decise lo scorso anno di far conoscere questa realtà che persino molti sassellesi ignorano e, viste le adesioni e la soddisfazione del numeroso pubblico intervenuto, lo ripropone cercando di farne un appuntamento fisso nella prima domenica del settembre sassellese.

Appuntamento con partenza alle 15 dal Museo Perrando verso tre palazzi pubblici, Museo Perrando, Palazzo Municipale, Palazzo Gervino e altri cinque palazzi privati. Oltre ai protagonisti della passeggiata con visita, anche una novità.

Quest’anno la proposta si arricchisce di una cena a tema (seconda metà ’800), presso i ristoranti aderenti l’iniziativa – prenotazione obbligatoria entro il 31 agosto, prezzo fisso a 35 euro bevande escluse:

  • Agriturismo Romano Francesco 019724527
  • Beigua Docks 3895023704
  • Hotel Pian del Sole 019724255
  • L’Osteria 019 2041700
  • Ristorante Palazzo Salsole 019724359
  • Trattoria da Vittoria 019724138

<<Un ringraziamento particolare – commenta Carla Matteoni, presidente degli Amici – va ai proprietari che con orgoglio e cortesia mettono a disposizione le loro Antiche Dimore.

Le visite di domenica 3 settembre saranno frazionate in tre percorsi per non intasare le abitazioni>>.

Breve storia nel nucleo abitato

Il centro si è sviluppato nella prima metà del Cinquecento lungo l’asse stradale che dal Ponte Medievale si avvia verso il Ponte di san Sebastiano. Un polo di ulteriore sviluppo dell’abitato si creò a levante di questa via con la costruzione alla fine del Cinquecento della Chiesa della Concezione e la prosecuzione della costruzione di edifici in questa parte di paese.

Il tracciato urbanistico di Sassello è rimasto probabilmente quello originario con le case addossate l’una sull’altra in una serie continua con vicoli e passaggi a portico dall’una all’altra via ed è caratterizzato da numerose facciate dipinte.

Sassello subì due incendi ad opera dei Savoiardi nel 1626 e nel 1672 a seguito delle guerre fra la Repubblica di Genova ed i Savoia. Dalle notizie confuse dei cronisti apprendiamo che durante l’incendio del 1626 venne risparmiato il Borgo, la Bastia Sottana e via dei Perrando (ab antico Contrada Bonelli) come risulta dal libro delle deliberazioni della comunità. Nell’incendio del 1672 prese fuoco tutto l’abitato comprese le Chiese, le località del Piano, la Villa, il Colletto e i Badani. L’incendio fu favorito dal forte vento e dal fatto che i tetti delle case erano in gran parte ricoperti di scandole. Dopo l’ultimo incendio tutte le case erano nuovamente da ricostruire, ma ciò avvenne abbastanza in fretta, poiché ci si poteva avvalere ancora delle strutture preesistenti, perché in questa occasione ad andare a fuoco furono le parti alte delle case. Infatti, ancora oggi se si pone mano a ristrutturazione delle parti alte degli edifici del centro storico, scrostati gli intonaci, affiorano i vecchi muri anneriti dall’incendio.

Sassello Antiche dimore 2023

Le otto Antiche Dimore 2023

Palazzo Perrando Museo via dei Perrando.

Risale al 1783 e fu voluto da Giò Michele Perrando, di professione farmacista, Priore della Comunità e cronista storico. Nel 1890 l’edificio constava di due piani e diciannove stanze tutti destinati alla residenza. Si deve ad Ebe Perrando, ultima discendente della famiglia, il lascito del palazzo all’Ospedale S. Antonio con il vincolo che esso fosse destinato a museo contenendo gli arredi di maggior pregio.

Palazzo Perrando Municipio piazza Concezione. Il palazzo venne donato alla comunità da Giambattista Perrando q. Lorenzo, Padre Generale degli Scolopi, alla sua morte avvenuta nel 1885. Il palazzo fu voluto da Giacomo, Gio Batta e Gio Bartolomeo Perrando, portato a compimento da quest’ultimo nel 1691 I nomi dei costruttori sono riportati sui due portali in arenaria locale.

Palazzo Gervino già Da Bove Beigua Geopark via Gian Battista Badano. Il palazzo è appartenuto ai notai Da Bove. Durante le controversie fra Sassellesi e Doria del 1593-1594 dovute a gravami fiscali ritenuti iniqui e non solo, la casa venne rasa al suolo poiché il Notaio Giacomo Da Bove era ritenuto il caporione della rivolta. Lo stesso Notaio la fece riedificare nel 1613. Il palazzo era passato in eredità dai Da Bove ai Gervino. Ultimo esponente della famiglia il cav. Dott. Tomasitto Gervino lo lasciò per testamento al Comune di Sassello.

Carceri via Zunini. L’ unica casa che scampò all’incendio del 1672 è situata in fondo a via Zunini, ed apparteneva a Maria Aurelia Doria vedova di Filippo Fieschi. Questa abitazione non venne incendiata per l’amicizia che intercorreva fra la famiglia Fieschi e il Conte di Cravanza, uno dei comandanti piemontesi. Questo edificio passò poi con i terreni circostanti alla famiglia Pallavicini. All’inizio del ‘700 la casa divenne luogo di detenzione, infatti, in alcuni documenti viene denominato “Palatio Criminali” e le prigioni erano situate nel seminterrato.

Casa Scozzarella Lovisetti già Rossi via G. B. Badano. La casa è appartenuta alla famiglia Rossi del ramo Ruscigni – Sberci detti anche Cicini. La famiglia Rossi era dedita al commercio e solo tardivamente ha fatto la sua comparsa nella siderurgia locale dei bassi fuochi, nei primi anni dell’Ottocento. L’abitazione è pervenuta alla famiglia Scozzarella per asse ereditario materno e cioè da Brigida Rossi che aveva sposato il dottor Stefano Scozzarella. Il palazzo è situato in quella parte di paese che si è sviluppato nella prima metà del ‘500. Recentemente restaurato è ritornato agli antichi splendori.

Casa Garbarini via Umberto I. È situata nella parte di paese che si sviluppò nella seconda metà del ‘500 ed esternamente ha lo stesso aspetto di tutte le case del centro storico che conferiscono ad esso le caratteristiche di un insediamento borghese e non rurale. Essa è appartenuta ad una delle casate più antiche e note del paese: la famiglia Garbarini di cui si hanno notizie già nella prima metà del Quattrocento quando i suoi esponenti furono agenti ed amministratori dei beni allodiali conservati anche dopo la fine della signoria dei Doria (fino all’inizio dell’Ottocento). La famiglia Garbarini aveva uno stemma in cui era rappresentato un fortilizio con tre torri sormontate da altrettante stelle molto simile allo stemma civico di Sassello. La casa al suo interno conserva affreschi di splendida fattura ed arredi antichi che le conferiscono un aspetto signorile e raffinato.

Villa Scasso via dei Perrando. Tra i più antichi ed importanti della contrada Bonelli. Fino al 1860 era presente sul retro dello stabile un filatoio dapprima andato in disuso in seguito assorbito dalla residenza. Nel dopoguerra l’edificio venne trasformato in caserma ed al piano terra vennero ricavati due vani per gli eventuali detenuti.

Villa Grossi via dei Perrando. Questa Villa fu proprietà della famiglia Grossi, antica famiglia di ferrieri sassellesi. L’ultimo erede maschio della famiglia, fu il dottor Francesco Grossi, chirurgo presso l’Ospedale di Galliera e poi libero professionista in Genova. Sindaco e poi primo Podestà di Sassello nei periodi 1919-26 e 1926-31. Villa Grossi venne acquistata nel 1940 da Vittorio Grattarola commerciante di legnami in Acqui Terme; ora è di proprietà degli eredi. La lussuosa dimora è settecentesca e possiede un ampio parco nel quale sono ancora presenti alcuni esemplari di alberi secolari. Al piano terreno della villa si possono ammirare le volte affrescate e, su una di esse, è ancora presente l’arma dei Grossi.

 

G. D.