Toti chiude temporaneamente Cairo, la sinistra protesta, mentre Albenga riceve donazioni dal Rotary

Toti chiude temporaneamente Cairo, la sinistra protesta, mentre Albenga riceve donazioni dal Rotary
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Ospedali di Cairo Montenotte e Albenga, due storie diverse

Consigliere regionale Lega, Paolo Ardenti: “Capisco le paure dei miei concittadini valbormidesi, ma mi preoccupa che alcuni rappresentanti politici non abbiano ancora capito la situazione che stiamo affrontando”

Lo ha dichiarato il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega) a seguito delle polemiche dell’opposizione sulla chiusura temporanea dei reparti di degenza e del Punto di primo Intervento (Ppi) dell’ospedale di Cairo Montenotte.

“Il Pd – ha aggiunto Ardenti – continua a fare politica alimentando la polemica sul territorio, mentre è silente nei confronti dei suoi rappresentanti nel Governo Conte.

Dove sono i dispositivi di protezione individuale (Dpi) per i nostri operatori sanitari?

Dove sono i Dpi per tutti i lavoratori delle aziende ancora attive in Liguria e promessi da Conte?

Cosa succederà con le navi che attraccheranno nei nostri porti con casi di contagio a bordo?

Nel frattempo, noi andiamo avanti a fare il nostro dovere, correndo contro il tempo e il contagio del virus.

Ricordo che nelle ultime ore, ancora una volta, una persona si è auto-presentata al Primo intervento di Cairo Montenotte senza dichiarare di avere i sintomi, mettendo così in pericolo di contagio il personale sanitario, che vive una non facile situazione in prima linea.

Dobbiamo fare in modo di garantire il funzionamento dei reparti che salvano vite e continuare a curare chi verrà contagiato.

Abbiamo quindi realizzato grandi riorganizzazioni nei nostri ospedali e ne dovremo fare ancora nelle prossime settimane.

Dobbiamo continuare a essere ancora più veloci del contagio, ma il personale sanitario sarà sempre più stanco.

Pertanto, il tentativo per Cairo è avere un luogo da utilizzare quando sarà necessario, ma se le persone non osservano i giusti comportamenti si rischia di vanificare i sacrifici che il personale sanitario, i medici territoriali e i volontari della Cri e delle pubbliche stanno facendo”.

 

On. Franco Vazio Pd: “In Italia si costruiscono nuovi ospedali e in Liguria si chiudono quelli che ci sono”

La decisione della Regione Liguria di chiudere l’ospedale di Cairo nel pieno di una pandemia e di una eccezionale emergenza sanitaria appare assolutamente incomprensibile e pericolosa.

Nel momento in cui le altre Regioni si attrezzano per aprire nuovi ospedali e addirittura costruire nuove strutture sanitarie, in Liguria Toti e l’assessore Viale fanno esattamente il contrario.

In questi anni, favorendo nei fatti i privati, hanno indebolito la Sanità Pubblica, quella che in questi giorni terribili ci sta salvando, ed ora fanno il capolavoro di chiudere anche ospedali e strutture sanitarie che potrebbero curare e salvare i cittadini liguri. Tra l’altro in questo caso stiamo parlando di un territorio come quella della Val Bormida che da tempo chiede il riconoscimento per il San Giuseppe di “ospedale di area disagiata”.

Mi pare che, al netto di comunicati stampa e dirette Facebook del presidente Toti, la sensazione dei liguri sia quella di essere a bordo di un autobus che procede in discesa in un bosco, a fari spenti nella notte, con alla guida un autista bendato.

Servirebbe unità e condivisione nelle scelte. Il Pd continuerà ad offrire la propria disponibilità: solo insieme si può vincere questa battaglia.

 

Consigliere regionale Pd Righello: “Non si comprendono le ragioni di tale scelta, mentre le altre regioni costruiscono nuovi ospedali, toti sceglie di chiuderli”

Il consigliere regionale Pd Mauro Righello interviene sulla ipotizzata scelta della Giunta regionali di chiudere il punto di primo intervento e le strutture sanitarie dell’ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte. E lo fa partendo da una considerazione preliminare: “Ci siamo resi disponibili, come Gruppo Pd, a collaborare con il presidente Toti per affrontare le criticità che il Covid-19 sta determinando anche nella nostra regione. Una collaborazione quindi scevra da polemiche e speculazioni politiche. Non si può però tacere di fronte a scelte che ritengo profondamente errate come quella di chiudere il punto di primo intervento e le strutture sanitarie dell’ospedale San Giuseppe di Cairo Montenotte.

Dei quattro nosocomi dell’Asl2 Savonese – continua Righello – si è scelto di dedicare quello di Albenga a struttura di cura del Coronavirus così una parte del San Paolo di Savona, mentre l’ospedale di Pietra continua ad assolvere alla propria funzione. Di fronte a tali scelte, che peraltro vedono un impegno encomiabile di medici e personale sanitario, occorre necessariamente mantenere strutture sanitarie NO-COVID, che possano affrontare le emergenze e i servizi sanitari di base, per quanto ridotti. L’ospedale di Cairo può certamente assolvere a tale funzione e in questo senso esistono due elementi aggiuntivi per non chiudere il nosocomio: non si possono lasciare oltre 40 mila abitanti della Valbormida, per di più con elevati tassi di popolazione anziana, senza servizi sanitari e coperti per il soccorso da un’unica automedica. Non mi sembra opportuno, infine, attrezzare un reparto di degenza post acuzie nella scuola penitenziaria di Cairo, senza avere una batteria sanitaria in prossimità”.

 

Il Rotary Albenga a supporto dell’Ospedale Il Club di Albenga dona al Santa Maria di Misericordia 500 camici e strumenti necessari a fronteggiare l’emergenza Covid-19

Il Rotary Club Albenga interviene a supporto dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga con una donazione di 500 camici, attrezzature e strumenti richiesti dai sanitari per fronteggiare l’emergenza COVID-19 (nella foto). In base alla recente disposizione di Regione Liguria e ASL, infatti, tutte le strutture dell’Ospedale di Albenga saranno impiegate in via temporanea ed esclusiva alla gestione dell’emergenza coronavirus.

L’intervento del Rotary è nato dalla stretta collaborazione con personale e dirigenza dell’ASL2, come spiega il Presidente del Club Claudio Dodero: “La donazione è scaturita  dal confronto tra il soci medici nostro Club e il Dr. Teresiano Defranceschi, Primario di Medicina Interna del Santa Maria di Misericordia: in base alle richieste avanzate da chi sta lavorando in prima linea per fronteggiare l’emergenza del coronavirus, abbiamo predisposto la donazione di una fornitura medicale che comprende attrezzature e strumenti dei quali vi è urgente ed estrema necessità”.

I 500 camici sono stati consegnati giovedì 19 marzo dalla vice presidente del Club, dr.ssa Maria Federica Crotti e dalla presidente incoming dr.ssa Anna Maria Rebuttato, in quanto anche medici dell’ospedale, mentre il presidente dr. Dodero non ha potuto partecipare alla consegna in quanto residente in Comune diverso da Albenga.

Oltre ai 500 camici, il Rotary Club ha organizzato la donazione all’Ospedale di Albenga di saturimetri, occhiali in policarbonato e visiere orientabili che saranno consegnati nei prossimi giorni. Data la difficoltà logistica nell’approvvigionamento, il Club si è occupato di organizzare direttamente il trasporto e la consegna grazie alla messa a disposizione dei mezzi dei propri soci e con l’aiuto di un amico del Club, Renato Marino.

 

G. D.