Gaslini, compiuti due difficili interventi su neonato di 6 mesi e giovane 23enne – VIDEO

Gaslini, compiuti due difficili interventi su neonato di 6 mesi e giovane 23enne – VIDEO
Spread the love

È il primo intervento di Ross-PEARs realizzato in Italia e di un complesso intervento di Norwood su paziente inglese giudicato inoperabile in Gran Bretagna

 

Gaslini operazioni – Due pazienti affetti da gravi malformazioni cardiache congenite hanno subìto due interventi cardiochirurgici di altissima complessità eseguiti all’Istituto Gaslini di Genova.

Sono stati realizzati nell’ultimo mese dal dottor Guido Michielon, alla guida della Uoc Cardiochirurgia dell’Irccs Giannina Gaslini da settembre 2022, uno specialista riconosciuto quale riferimento nella comunità scientifica internazionale, con più di 3200 interventi chirurgici eseguiti a cuore aperto per tutte le più complesse patologie congenite e con importanti riconoscimenti per la sua attività clinica e di ricerca.

Il primo è avvenuto il 17 luglio su un piccolo di 6 mesi proveniente dalla Gran Bretagna, già sottoposto ad intervento palliativo di breve prospettiva in epoca neonatale a Londra. Affetto da cardiopatia congenita complessa e giudicato non operabile in Gran Bretagna era stato avviato a programma di trapianto di cuore.

finale intervento Ross Pears

“Fondamentalmente si tratta di una forma molto complessa di sindrome del cuore sinistro ipoplasico con insufficienza valvolare – ha commentato Michielon -. Per il piccolo ho eseguito due interventi combinati in un’unica procedura associata a plastica valvolare tricuspide, ad alta complessità: detto di comprehensive stage 2 Norwood primo e secondo stadio combinato. Una procedura che ho appreso durante il mio training negli USA”.

Sempre al Gaslini, il 26 luglio è stato eseguito il secondo intervento su un ragazzo di 23 anni, con vizio congenito della valvola aortica, associato a dilatazione dell’aorta ascendente e della radice aortica. Si tratta del primo intervento chiamato “Ross-PEARs” in Italia.

La procedura prevede che all’intervento di Ross, che consiste nell’autotrapianto della radice polmonare in sede aortica, sia abbinato il posizionamento di un supporto personalizzato esterno in polietilene creato su ricostruzione 3D da angio-Tac della radice polmonare del paziente (PEARs = Personalised External Aortic Root support).

Il particolare è che il supporto esterno non è un dispositivo industriale prodotto in larga scala, ma viene costruito ad hoc in laboratorio, riproducendo esattamente la morfologia e la struttura dalla radice polmonare del paziente, che è ovviamente individuale e non standardizzata.

Discussione a fine intervento

“Si tratta di un avanzamento dell’intervento di Ross, che da solo porterebbe a una progressiva dilatazione della valvola con necessità di nuovo intervento chirurgico – spiega ancora Michielon -. La combinazione con il supporto esterno su misura permette invece di stabilizzare la radice polmonare, trapiantata in sede aortica, assicurando l’ottima funzione della nuova valvola aortica nel tempo. Questa procedura consente di estendere le indicazioni dell’intervento di Ross anche al giovane adulto e garantisce una qualità di vita eccellente e duratura, senza bisogno di farmaci anticoagulanti per tutta la vita”.

Ross PEARs ha già dimostrato eccellenti risultati a 8 anni di follow-up, rappresenta la frontiera della chirurgia della radice aortica a livello mondiale, come presentato al recente congresso dell’American Association of Thoracic Surgery a Los Angeles a maggio 2023.

Entrambi i pazienti proseguono nella degenza e sono in ottime condizioni

Michielon, formatosi a Padova, ha completato la sua formazione clinica in cardiochirurgia negli Stati Uniti, dove ha trascorso cinque anni lavorando nei più rinomati dipartimenti cardiaci del paese, dalla Mayo Clinic al Boston Children’s Hospital, al Children’s Hospital di Philadelphia, dove ha completato la sua formazione come chief resident con il prof Bill Norwood, inventore dell’intervento universalmente utilizzato per il trattamento stadiato della sindrome del cuore sinistro ipoplasico, noto appunto come intervento di Norwood.

In seguito, ha lavorato presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma dove ha operato fino al 2012. Dal 2012 al 2015 ha poi lavorato come chirurgo cardiotoracico pediatrico presso l’University Medical Center di Groningen nei Paesi Bassi e dal 2015 si è trasferito presso il Royal Bromton Hospital. Dove è stato responsabile del programma di cardiochirurgia neonatale in consorzio con l’Evelina Hospital di Londra. È stato responsabile presso il Guy’s and St. Thomas della Cardiochirurgia pediatrica e neonatale, responsabile del programma per il trattamento del cuore sinistro ipoplasico, attualmente la frontiera più avanzata della cardiochirurgia neonatale.

 

 

G. D.