Rapina gioielleria in via Balbi a Genova, arrestato latitante – VIDEO

Rapina gioielleria in via Balbi a Genova, arrestato latitante – VIDEO
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Tradito dal tatuaggio, era ricercato dal 2005, deve scontare 9 anni per tentato omicidio

Genova cattura

 

 

Genova cattura – Importante operazione della Polizia di Stato che nelle scorse settimane ha tratto in arresto, su ordinanza del Gip presso il Tribunale di Genova, un 50enne pluripregiudicato, ritenuto responsabile del violento tentativo di rapina avvenuta presso una gioielleria di via Balbi il 25 luglio dello scorso anno.

In quel drammatico pomeriggio, due uomini completamente travisati ed armati di una pistola, hanno fatto irruzione nella gioielleria intimando all’anziano titolare di consegnare i preziosi.

Il commerciante aveva azzardato una reazione scagliandosi contro il rapinatore armato che subito ha esploso un colpo con l’arma da fuoco (solo successivamente la Polizia Scientifica ha accertato trattarsi di un colpo a salve), quindi lo ha colpito al capo con il calcio della pistola, provocandogli una copiosa fuoriuscita di sangue.

Il frastuono, l’esplosione e le urla della vittima, avevano attirato l’attenzione dei passanti, determinando la fuga dei rapinatori che hanno fatto perdere le proprie tracce nei vicoli del centro storico.

Le immediate indagini dei “Falchi” della Squadra Mobile hanno raccolto le indagini acquisendo ed analizzando le immagini registrate dai sistemi di video-sorveglianza presenti nella zona. Infatti, ciò ha permesso agli investigatori di verificare come la coppia in fuga fosse giunta fino in via Gramsci, per poi scomparire dal raggio d’azione delle telecamere, proprio in concomitanza con il passaggio di un autobus diretto a Sampierdarena.

<<Le immagini hanno immortalato i due con capi di abbigliamento cambiati e senza travisamento del volto, cosa che ha consentito di cogliere i dettagli poi risultati fondamentali per l’identificazione del rapinatore armato, come ad esempio il vistoso tatuaggio sull’avambraccio destro – spiegano dalla Questura -.

L’uomo, notato qualche giorno dopo, durante degli abituali pattugliamenti dei “Falchi” è stato riconosciuto proprio grazie a quel tatuaggio ed alla cover del telefono.

Accompagnato in Questura, nel corso degli accertamenti sull’identità, è emerso che l’uomo era ricercato fin dal 2005 perché colpito da un ordine di carcerazione emesso a seguito di una condanna a 9 anni di reclusione, per il tentato omicidio di un giovane commesso in un bar di corso Sardegna a Genova nell’aprile del 1994>>.

All’epoca, le indagini s’intersecarono con quelle relative ad un furto di opere d’arte, preziose tele russe rubate nel ’91 dal Museo di Villa Croce. Gli investigatori riuscirono a recuperare gran parte della refurtiva restituendola al Console della Federazione Russa.

In esecuzione all’ordine di carcerazione, l’uomo è stato arrestato, ma prima di essere accompagnato in carcere, è stato individuato e perquisito il domicilio dove sono stati trovati parte degli abiti indossati nel corso della rapina e la pistola.

Ulteriori accertamenti, svolti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno consentito di completare il quadro giudiziario che ha permesso di chiedere al Gip la misura restrittiva poi emessa e notificata all’indagato in carcere.

Anche il complice è stato identificato, infatti, vedendo stringere il cerchio attorno a sé, si è presentato spontaneamente negli Uffici della Squadra Mobile, rendendo piena confessione dei fatti che lo hanno visto coinvolto la scorsa estate.

Rimane salva la presunzione di innocenza e che l’eventuale responsabilità sarà definitivamente accertata solo nel caso dell’emissione di una sentenza irrevocabile.

 

G. D.