Al cellulare in auto, senza cintura e ubriaco, denunciato in Val Bormida

Al cellulare in auto, senza cintura e ubriaco, denunciato in Val Bormida
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Continuano i controlli alla circolazione stradale dei carabinieri della Compagnia di Cairo Montenotte

Val Bormida controlli – Il Comando di Cairo ha intensificato su tutto il territorio di competenza, sia con la Sezione Radiomobile sia con le Stazioni locali, l’attività di prevenzione e repressione delle infrazioni stradali, specie in considerazione dei recenti incidenti.

Nello specifico, l’uso degli apparecchi etilometri è stato determinante per mettere in relazione alcuni episodi con l’abuso di alcolici, e i controlli in corso non si limitano ai centri urbani ma anche alle frazioni e alle vie di collegamento.

A questo proposito, nella tarda serata dello scorso 28 marzo, a Cosseria in Val Bormida, una pattuglia Nucleo Radiomobile ha notato alla guida di un’utilitaria un uomo senza cinture e intento a parlare al telefono.

Dopo averlo fermato i militari si sono subito resi conto che le due violazioni al Codice della Strada erano l’ultimo dei problemi, in quanto il 55enne cairese, già sanzionato per violazioni stradali in passato, si era anche messo alla guida in evidente stato di ubriachezza.

Sebbene l’alito alcolico, le frasi sconnesse e l’equilibrio precario confermassero lo stato, l’uomo è stato all’esame dell’etilometro, scoprendo senza grande sorpresa che, in entrambe le prove previste, il tasso alcolico rilevato era poco inferiore al triplo del massimo consentito.

Accompagnato in caserma, il 55enne si è visto consegnare tre verbali di contestazione per le violazioni al Codice della Strada con conseguente denuncia in stato di libertà alla locale Autorità Giudiziaria per guida in stato di ebbrezza, un vero e proprio reato punito, in caso di condanna, con l’ammenda fino a 3.200 euro, l’arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi.

L’auto, di cui è proprietaria la moglie, le è stata consegnata non appena accorsa in caserma a recuperare il marito, mentre la patente è rimasta ai carabinieri.

L’uomo, inoltre, ha evitato per un poco l’ipotesi più grave dell’art. 186 del Codice della Strada, rimanendo appena sotto la soglia di concentrazione alcolica nel sangue di 1,5 grammi per litro. In quel caso, infatti, le sanzioni sarebbero state l’ammenda fino a 6.000 euro, l’arresto da 6 mesi a un anno e la sospensione della patente da uno a due anni.

<<Freddi numeri che, tuttavia, servono a ricordare che è sempre conveniente bere responsabilmente e soprattutto non mettersi mai alla guida dopo aver consumato alcolici, organizzandosi semmai con un “designated driver”, una persona munita di patente destinata a rimanere sobria anche nelle serate più mondane, in modo da accompagnare a casa in sicurezza chi si è voluto concedere un bicchiere in più – spiegano i carabinieri -.

Il procedimento è attualmente nella fase preliminare ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità dell’indagato, non essendo stata assunta alcuna decisione definitiva da parte dall’Autorità>>.

 

G. D.