Carcere Marassi. Sequestrati cellulari e droga a donna con bambino a colloquio col convivente

Carcere Marassi. Sequestrati cellulari e droga a donna con bambino a colloquio col convivente
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La Polizia del penitenziario genovese durante un servizio di prevenzione

Brillante operazione antidroga nella Casa Circondariale di Marassi dove, in una operazione congiunta, il personale di Polizia Penitenziaria in servizio e quello del Nucleo cittadino Traduzioni e piantonamenti ha rinvenuto, su una donna che con un bimbo stava effettuando il colloquio con il convivente ristretto, 90 pasticche di Subutex, 90 ovuli di droga, oltre ad alcune dosi di hashish e due telefoni cellulari.

La notizia la fornisce il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria – Sappe, per voce del segretario nazionale per la Liguria Michele Lorenzo che aggiunge: “Finalmente i poliziotti penitenziari riescono a fare il loro lavoro valorizzando la capacità di prevenzione. Ma bisogna fornire ancora nuovi strumenti e altro personale per garantire una maggiore sicurezza nel carcere”. La donna e il detenuto sono stati denunciati.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ricorda che nella Relazione annuale 2020 della Direzione centrale per i servizi antidroga (Dcsa), che traccia l’andamento del narcotraffico in Italia e, di conseguenza, descrive il consumo di sostanze illecite da parte degli italiani, è emerso che “continua, per il terzo anno consecutivo, il trend crescente delle morti per overdose che, con un ulteriore incremento pari a 37 unità raggiunge quota 373, con un aumento dell’11,01% rispetto all’anno 2018.

Per oltre metà dei casi, la causa del decesso è da attribuire al consumo di oppiacei (169 casi all’eroina, 16 al metadone, 1 al fentanil, e 1 alla morfina). Dal 1973, anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia sugli esiti fatali per abuso di droga, sono complessivamente 25.780 i morti causati dal consumo di stupefacenti.

L’andamento in atto è un fenomeno estremamente preoccupante, sul quale gli analisti e gli esperti delle diverse discipline dovranno continuare ad interrogarsi per individuare le cause e porre un argine non solo sul piano della repressione del traffico e dello spaccio”.

Capece ricorda infine che “la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.

 

G. D.