Invasione cinghiali, l’8 luglio agricoltori in piazza De Ferrari

Invasione cinghiali, l’8 luglio agricoltori in piazza De Ferrari
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Ungulati all’assalto di campagne e città. Scoppia la protesta in tutte le Regioni, compresa la Liguria

Coldiretti: giovedì 8 luglio ore 9 tutti in piazza De Ferrari Genova

Savona Non è mai stato così alto l’allarme per l’invasione di cinghiali in Italia, animali che con l’emergenza Covid hanno trovato campo libero in spazi rurali e urbani, spingendosi sempre più vicini ad abitazioni e scuole fino ai parchi dove giocano i bambini.

Gli animali selvatici distruggono produzioni alimentari, sterminano raccolti, assediano campi, causano incidenti stradali con morti e feriti e si spingono fino all’interno dei centri urbani dove razzolano tra i rifiuti con pericoli per la salute e la sicurezza delle persone #bastacinghiali.

Una situazione che ha ormai oltrepassato il limite di guardia con gli agricoltori esasperati che giovedì 8 luglio dalle 9, scateneranno la più grande protesta mai realizzata prima.

Partendo dalla Capitale e con la mobilitazione che toccherà tutte le Regioni, compresa la Liguria, con il coinvolgimento di decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pastori e cittadini e le dolorose testimonianze di chi è stato personalmente colpito ed ha paura per l’incolumità della propria famiglia.

Per l’occasione sarà diffuso l’esclusivo dossier Coldiretti su “Covid e l’assedio dei cinghiali in Italia”, sui rischi per la sicurezza, l’ambiente e la salute e le proposte concrete per garantire la sopravvivenza delle aziende agricole e la tranquillità dei cittadini.

Cia Savona: piano per controllo faunistico, revisione del sistema dei risarcimenti

Superare la sola azione venatoria e mettere in atto un sistema strutturale di controllo e limitazione di lungo periodo per arginare l’aumento di cinghiali e ungulati sul territorio ligure e savonese, fonte di continui danni e disagi alle produzioni agricole.

Cia Savona, dopo il via libera in commissione Agricoltura del Senato alla risoluzione sulla fauna selvatica con riferimento alla riforma della legge 157/92, chiede alla Regione Liguria un salto in avanti, anche sul fronte dei risarcimenti e delle protezioni per salvaguardare le aziende agricole del territorio.

“La fauna selvatica è ormai una vera emergenza” afferma Walter Sparso, responsabile Cia Savona. “Lo dicono i numeri sui danneggiamenti, così come i dati sugli stessi incidenti stradali”.

Dalla Cia è arrivato l’appello a superare definitivamente il problema dello squilibrio nel nostro territorio con interventi urgenti per semplificare e uniformare in tutto il Paese le procedure relative ai rimborsi dei danni e per ripensare la gestione della faunistica, dal censimento all’ampliamento dei soggetti coinvolgibili nel controllo, compreso il ruolo degli agricoltori.

A livello nazionale la richiesta di una cabina di regia per definire un programma di interventi e le necessarie modifiche normative per la sua attuazione, oltre alla necessità di efficaci piani faunistici per una stabile coesistenza fra attività agricole, protezione ambientale e incremento della biodiversità, in linea con quanto previsto dall’Unione Europea.

“L’eccessiva presenza di animali selvatici rappresenta un rischio per tutto l’agroalimentare ligure e savonese, una minaccia per le attività agricole e per la sicurezza delle persone” sottolinea ancora Sparso.

In Liguria è stata chiesta, intanto, una campagna straordinaria di battute di selezione per alleggerire la pressione degli ungulati sui campi, tuttavia è necessario un nuovo piano straordinario di controllo e riduzione della pressione della fauna selvatica in grado di agire su più fronti: dalle difese passive, alla diffusione delle gabbie di cattura, alle battute di selezione fino alla messa in atto di azioni di riduzione della capacità riproduttiva.

Nel 2020 i risarcimenti alle aziende agricole per i danni da fauna selvatica ammontano a 292 mila euro, compresi i contributi per le recinzioni e protezioni. Per i privati sono stati stanziati 135 mila euro. Per il 2021 la cifra messa a bilancio dalla Regione è solo di 360 mila euro complessivi: “Troppo poche risorse – aggiunge ancora il responsabile Cia Savona -, anche perché i fondi sono legati ai tesserini dell’attività venatoria e sappiamo come il numero di cacciatori sia in costante e progressiva diminuzione” spiega.

“Per questo come Cia rivolgiamo all’assessore Piana la richiesta di rivedere il metodo risarcitorio, con l’obiettivo di tutelare in primis le imprese agricole e le produzioni delle nostre filiere già alle prese con gli effetti Covid e le difficoltà della ripartenza” conclude.

 

G. D.